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Lunedì, 03 giugno | · | Lutto, è deceduta Assunta Colicchio |
Giovedì, 30 maggio | · | Lutto, è deceduta Maria Petrone, di anni 86 |
Lunedì, 27 maggio | · | Lutto, è deceduta Antonietta Ferrara, di anni 93 |
Mercoledì, 22 maggio | · | Lutto, è deceduta Maria Giovannina De Rubertis, di anni 87 |
Lunedì, 13 maggio | · | Lutto, è deceduto Antonio Menaldi di anni 78 |
Venerdì, 10 maggio | · | Lutto, è deceduto Antonio Cutrone |
Mercoledì, 01 maggio | · | Lutto, è deceduta Raffaella Lega |
Martedì, 30 aprile | · | Lutto, è deceduto Mario Marcucci |
Martedì, 23 aprile | · | Lutto, è deceduto Giuseppe Miraglia di anni 61 |
Venerdì, 19 aprile | · | I Lupi del Campobasso FC oggi a Toro |
Articoli Vecchi
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Cappuccetto Rosso e la Multilupo (Il racconto della Settimana) |
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Il regista Pierluigi Giorgio ha riscritto la favola di Cappuccetto Rosso, inisidiato da un Lupo, anzi una Multilupo che imperversa nei nostri tempi. Una Multilupo pronta a sbranare non solo la nonna e la bambina, ma il nostro territorio. Nella favola tradizionale, ci pensa il cacciatore a salvarle dal lupo. Ma chi ci salverà dalle grinfie della Multilupo?
C’era una volta una ragazzina
carina carina a cui tutti volevano
un gran bene: la chiamavano
Cappuccetto Rosso per via del
copricapo regalatole dalla nonna.
Abitava con la madre in un paese
immerso in una natura verde
e assolata: la gente, per godere
dei benefici del sole - della
sua energia anche d’inverno aveva
inventato un sistema di
specchi posto sui tetti delle case
e in una larga valle vicina, che
raccoglieva la quantità necessaria
al proprio fabbisogno e quello
dei borghi di buona parte di
quella terra: quasi un’isola,
un’oasi nel deserto!...
Un giorno
sua madre le disse: “Vieni,
Cappuccetto Rosso, eccoti un
cesto con un po’ d’energia per
tua nonna affinchè possa servirsene
per l’utilità della casetta.
Mettiti in strada prima che diventi
notte e non farti blandire
da proposte di sconosciuti”.
La nonna abitava fuori dal bosco,
su una collina a mezz’ora
dal villaggio. Il bosco era ricco
di rigogliose piante e fiorite radure.
Gli uccelletti con gorgoglianti
trilli svolazzavano in ogni
dove e cerbiatti, lepri, gatti selvatici
saltellavano di anfratto in
anfratto: “Che bello” pensò
Cappuccetto Rosso “quando
quest’estate verrà tanta gente da
fuori a godere di tutta questa incommensurabile
meraviglia!
Potrò conoscere nuove persone
attratte e ammaliate da luoghi rimasti
così incontaminati e simili
a quelli che mi racconta mia
madre, di cui mi parla mia nonna,
dei posti della loro infanzia…”
Dietro un’antica, enorme
quercia s’era nascosta la Multilupo
che era lì ad osservarla da
tempo, e con un balzo le si parò
innanzi con un sorriso smagliante
di 2.500 denti o forse più.
- “Buon giorno, Cappuccetto
Rosso” disse. “Dove vai cosi di
premura?”
Cappuccetto rispose
senza interrompere il cammino:
“Dalla nonna!”.
- “Mi consenti? Cosa stai portando
lì dentro?” chiese adocchiando
bagliori di luce che fuoriuscivano
dal cesto.
- “Solo un buona
dose di energia pulita regalata
dal sole.” rispose convinta.
- “Ma Cappuccetto Rosso, sai
che puoi offrirne alla nonna
molta ma molta di più senza esser
costretta a portar pesi e a fare
ogni volta la strada? E anche alla
tua mamma, agli amici e agli
amici degli amici?...”
- “Come?”
chiese incuriosita Cappuccetto.
- “Lo vedrai
nel meraviglioso Parco dei
Balocchi che troverai più avanti.
Grandi, affascinanti alberi con
eliche come quelle di ventilatori
giganti che i miei colleghi della
Multilupo Nazionale, con il
consenso dei vostri regnanti,
hanno sostituito alle superflue,
inutili piante e hanno posto su
tutti i crinali, salvo la collinetta
di tua nonna e il tuo paesello.
E ce ne sarà tanta e tanta
d’energia anche per luoghi più
lontani da qui, che alimenteranno
le loro industrie della plastica
e affini.
Anzi -mi consenti?- se le parlerai
convincendola a circondarsi
di ciò che ti sto dicendo, ho doni
anche per lei e per coloro che ci
appoggeranno. Non dovranno
preoccuparsi di nulla, pensiamo
noi a tutto e soprattutto dove
collocarle: in fondo - che vuoi
che sia?- sono soltanto 2.500 o
forse più! Per te però, ho un accordo
speciale: dolci e giocattoli
finchè ne vorrai a volontà. Mi
consenti? Sarà il nostro segreto!....”
- “No, grazie, preferisco i
boschi, i prati verdi, i panorami
immensi e la gente che amerà
venire a trovarci… e poi so che
mia nonna non accetterà: è felice
del dono d’energia che la comunità
ha scelto d’usare!”
- “Mi
consenti? Pensaci bene!” concluse
la Multilupo salutando con
sguardo ambiguo, infuocato e
mostrando nella sua interezza la
teoria scintillante dei 2.500 denti
o forse più.
D’un getto, scomparve all’orizzonte.
Cammina cammina,
Cappuccetto Rosso si accorse
che il bosco andava sempre più
diradandosi e lasciava il posto
ad un altro immenso spazio fitto
di enormi pali di cemento con
eliche gigantesche che producevano
un rumore assordante. Al
posto dei prati, un groviglio di
strade e ferite di solchi aridi: un
territorio che non riconosceva
più, senza alcuna magia. Le sorgenti,
le polle acquifere di cui
lei e gli animali del bosco si servivano
per dissetarsi erano
scomparse; di un largo, storico
tratturo verde usato in tempi di
transumanza, nessuna traccia;
degli uccelli, dei falchetti, delle
farfalle e dei cerbiatti, neppure
l’ombra… Di amici turisti in visita,
manco a cercarli! Solo un
cupo, sordo, galattico, desolante
suono rotante e una visione
d’ali meccaniche! Nulla del ricordo
dei luoghi di un tempo…
Di fronte la collina, la casetta e
le piante familiari: finalmente!
Corse quasi senza fiato e con il
cuore in gola e un forte senso
d’angoscia; bussò alla porta:
- “Chi è?”
- “Cappuccetto Rosso, cara
nonnina!”
- “Avvicinati, Cappuccetto adorato.
Sono ancora letto, nipotina
mia”.
La nonna era coricata con la cuffia
tirata giù sulla faccia.
- “Oh nonna, che orecchie grosse
e lunghe come pale che hai!”
esclamò sorpresa.
- “Per ascoltare meglio non
cosa avrai da dirmi, ma quel che
voglio sentire.”
- “Oh nonna, che occhi grossi
che hai!”
- “Per veder meglio con lungimiranza
non il tuo, ma il mio interesse
futuro.”
- “Oh nonna, che mani grosse
come pale che hai!”
- “Per afferrare meglio l’incasso
che ricaverò da un certo affaruccio.”
- “Oh nonna, che ne fai di tutti
quei soldi sparsi per la stanza?”
- “Per persuadere e convincere
meglio!”
- “Ma nonna, che bocca grande
ti ritrovi e che canini dalle eliche
aguzze, hai!”
- “Mi consenti?... Per papparmi
tutto ciò che posso e lasciar briciole
ai tonti!” rispose con fetido
alito ventoso, ingoiando in un
boccone tra i 2.500 denti o forse
più, il copricapo, tutto il cestino
con i raggi di sole, il povero
Cappuccetto Rosso e l’espressione
di profondissima, disarmante
delusione di bambina....
NON CREDETE ALLE FAVOLE:
ERANO VERE!
Pierluigi Giorgio
dal "Quotidiano del Molise", 24 aprile 2010. Stessa fonte anche per la seconda e la terza illustrazione. La prima, invece, proviene da Internet.
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Postato il Giovedì, 29 aprile 2010 @ 10:26:32 di giovanni_mascia |
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