La donazione di Toro all'abate di Santa Sofia di Benevento del 1090 è il primo documento assoluto in cui non solo compare Toro, ma la gran parte dei paesi vicini, tra i quali San Giovanni in Galdo, Ielsi, Cercemaggiore e tanti altri poi scomparsi (Catello, Ripitella - Toro, Civitella - Campodipietra...). Un documento di interesse eccezionale, riscoperto e illustrato dal nostro carissimo amico Stefano Vannozzi.
 ARCHEOMOLISE (copertina),N. 11, anno IV, Aprile-Giugno 2012. All'interno è anche il documentatissimo intervento di Giovanni Mascia sui rapporti di stima e collaborazione fra due grandi dell'Ottocento molisano, D. Domenico Trotta di Toro e l'archeologo Ambrogio Caraba, in strettissima connessione con questo scritto.
Certo di fare cosa gradita a molti appassionati e cultori della storia molisana e medioevale ed avendo purtroppo constatato che diverse persone ancora non conoscono la rivista Archeomolise che già da qualche anno, con ottimi e mirati articoli di giovani studiosi ed archeologi illustra questa regione sotto tutti i suoi diversi aspetti storico-culturali ed etnografici, presento il mio ultimo intervento sulla riscoperta di un inedito documento relativo alla donazione del castello di Toro al Monastero di S. Sofia in Benevento, individuato per la prima volta dallo storico Vincenzo D’Amico di Jelsi e solo ora dato alle stampe nella sua interezza.
Negli ultimi anni venne reindividuato anche da Jean-Marie Martin (e non dal Cuozzo, come invece scritto per una svista) che lo cassò brevemente come falso, dandone comunque una breve notizia nella sua edizione critica del Chronicon Sanctae Sophiae.
L’atto originale, steso su pergamena, è invece, molto probabilmente una copia tardiva del XIV secolo, della donazione del predetto Castrum torese avvenuta nel 1090 alla presenze dei feudatari delle terre e dei castelli circostanti.
Fra i centri abitati ancora oggi esistenti, vi figurano i nomi dei primi signori di Jelsi, Gildone, Cercemaggiore, Mirabello, Ferrazzano, Campodipietra, Matrice e Pietracatella.
Riguardo a Cercemaggiore è da rilevare che questo documento rappresenta (almeno per ora) in assoluto il più antico testo scritto che attesta l’esistenza dell’abitato nella sua fase normanna.
(Stefano Vannozzi)
 Vannozzi S., "La donazione del castrum di Toro del 1090" in ArcheoMolise, N.11, Anno IV, Aprile-Giugno 2012, ArcheoIdea Isernia, parte I.
LA DONAZIONE DEL CASTRUM DI TORO DEL 1090
Riscoperta e rivalutazione di un antico documento che riabilita appieno la figura di Vincenzo D'Amico e integra le nostre conoscenze sul Molise normanno
Nel 1957, sulle colonne della nota rivista Samnium, il medico e studioso Vincenzo D'Amico di Jelsi pubblica una serie di documenti inediti, sotto il titolo di Cercemaggiore. Integrativi elementi storici dei tempi remoti, e disserta intorno alla chiesa di S. Maria a Casale di Cercemaggiore e al territorio circostante.,,












Il presente articolo è stato pubblicato per gentile concessione della Direzione di ArcheoMolise
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