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Da Gildone un gesto esemplare di accoglienza ed integrazione
Sabato 7 luglio 2012: Cattedrale di Campobasso: la comunità di Gildone e del Molise in festa. Gilbert Tsogli è stato ordinato diacono. Gilbert è un uomo dalla pelle scura, viene dal Togo e non si è arreso alla rivolta militare. E' venuto in Italia, ha incrociato sui suoi passi Don Mercurio Simonelli, che ha aiutato tanti govani a laurearsi, e con lui ha scoperto l'umanità ed il calore del Molise.




GILDONE ACCOGLIE GILBERT
E GILBERT SCEGLIE IL MOLISE COME SUO LUOGO DEL CUORE

La comunità di Gildone si è raccolta nella Cattedrale di Campobasso e ha circondato d'affetto Gilbert Tsogli, un uomo dalla pelle scura proveniente dal TOGO, nel giorno più importante della sua vita. Tante mamme hanno sostituito sua mamma che non l'ha potuto vedere nel mentre si è prostrato a terra e ha fatto la sua professione di fede o quando si è rialzato ed ha vestito i paramenti sacri. Dopo la sua ordinazione a diacono hanno preparato con le proprie mani il meglio della nostra tradizione per ospitare gli invitati al Convitto Speranza come se si fosse trattato della festa di un proprio figlio.

Gilbert oggi è un plurilaureato in diverse discipline, un bravo giornalista che scrive anche su L'OSSERVATORE ROMANO e una figura poliedrica, riservata e garbata, che avendo completato i propri studi teologici a Roma, poteva tranquillamente scegliere San Pietro, San Giovanni Laterano o una delle principali chiese romane per la cerimonia sognata da sempre. E invece Gilbert ha scelto il Molise, la parrocchia di San Sabino di Gildone e la Diocesi di Campobasso, per condividere la sua gioia con chi lo ha accolto per anni, gli è stato vicino, l'ha spronato e sostenuto anche materialmente, ma lo ha sempre considerato come un ragazzo del posto, ridendo e piangendo insieme a lui.

Nel momento in cui ha preso la parola dal pulpito per ringraziare tutti ha cominciato con gli scout di Campobasso che per ore hanno provato senza riuscirci a collegarsi tramite internet con l'Africa per far seguire l'evento ai suoi fratelli e ai suoi genitori. Ed è stato difficile trattenere l'emozione quando si è rivolto nella sua lingua madre, all''unico componente della sua famiglia presente, suo fratello Silvestro che è medico in Francia. In quelle poche parole s i leggevano i segni del suo percorso di vita, i quattro anni di studi seminariali in TOGO interrotti da una rivolta militare, ma anche la sua forza d'animo, il non arrendersi, venire in Italia, incrociare sui suoi passi con Don Mercurio Simonelli che ha aiutato tanti giovani a laurearsi, e con lui scoprire l'umanità ed il calore del Molise.

Non è stato semplice seguire la vocazione e ieri che ha coronato il suo sogno non l'ha voluto fare in un posto qualsiasi ma ci ha scelto, ci ha chiamati e voluti al suo fianco, dagli amici di Petrella ai tanti campobassani che hanno fatto ala, alla sua famiglia allargata di Gildone. In un tempo buio in cui i cristiani vengono perseguitati e le chiese bruciate in Africa, e nei quali l'Europa si chiude a riccio per paura del diverso, il Molise ha scritto una pagina bella a quattro mani che non ci parla solo di solidarietà ed accoglienza.

Nella vicenda esemplare di Gilbert c'è la millenaria cultura rurale delle nostre popolazioni all'integrazione, un patrimonio di valori su cui puntare perchè la forza del cuore può indurre un giovane del TOGO a scegliere Campobasso e una piccola comunità sannita. E nessun territorio è talmente povero da non poter donare un sorriso a chi arriva da vicino o da lontano.

Michele Petraroia
Postato il Lunedì, 09 luglio 2012 @ 00:25:37 di giovanni_mascia
 
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Re: Da Gildone un gesto esemplare di accoglienza ed integrazione (Voto: 1)
di Roby il Lunedì, 09 luglio 2012 @ 11:17:53
(Info Utente )
Bello questo scritto.Bello fermarsi a parlare,anche solo per poco tempo con Gilbert,uomo dalle spiccate doti umane!siamo contenti di averlo in mezzo a noi!ora a lui l'arduo compito di avvicinare la nostra gente alla chiesa!sono convinto che sarà un'ottima guida!in bocca al lupo a lui e tanti tanti auguri!!!



Re: Da Gildone un gesto esemplare di accoglienza ed integrazione (Voto: 1)
di Robinhood il Lunedì, 09 luglio 2012 @ 13:40:43
(Info Utente )
La storia è bella e tenera, ma non bisogna diventare prede di facili buonismi: tutte le persone vanno conosciute bene e spesso non basta una vita...L'abito non fa il monaco come la cronaca quotidiana insegna. A proposito, ma che fine ha fatto il progetto di don mercurio di creare una fondazione a Toro? Ciao grande Roby!



Esemplare accoglienza e integrazione (Voto: 1)
di Giovanni Rossodivita (giovianniross159@gmail.com>) il Martedì, 10 luglio 2012 @ 16:06:02
(Info Utente )
Quanta esagerazione retorica nello scritto di Petrarola! Ma quale gesto esemplare di integrazione e accoglimento!
Il Vaticano, ormai da molti anni, è costretto a riempire i grandi vuoti nelle sue "scuole di formazione ideologica" (Seminari), "pescando",per il reclutamento, nei paesi più poveri del terzo mondo! Come,del resto,faceva, quache anno fa,nelle regioni più povere del nostro Paese, e,quindi, anche nel nostro paesello, dove molti ragazzi e ragazze venivano scaraventati nei seminari e nei conventi dalle loro famiglie in gravi difficoltà economiche! Ma pochi concludevano il "santo percorso" ! E, tra questi,bisogna ricordare ai nostri giovani, per amore di Verità , che Toro ha "sfornato" anche qualche figura poco edificante, per usare un penoso eufemismo, di monaca, o di monaco, o di prete!

Al diacono Gilbert auguro di non dimenticare mai che la sua dolce terra natia è stata violentata, saccheggiata, colonizzata con la santa benedizione dei capi della sua madre Chiesa!
Giovanni ROSSODIVITA.



Re: Da Gildone un gesto esemplare di accoglienza ed integrazione (Voto: 1)
di Giovanni Mascia il Mercoledì, 11 luglio 2012 @ 13:03:20
(Info Utente )
Ci sarà pure della esagerazione retorica nello scritto di Petrarola, che invece a me e a moltissimi come me è apparso sincero, ma tu, caro Giovanni, manco scherzi nel tuo livore anticlericale.
Che c'entra il Vaticano con Gildone che ha accolto e si è stretto attorno a un giovane diacono africano? E che c'entra il Vaticano con Don Mercurio che da sempre aiuta i giovani a laurearsi e a trovare unia strada.
Certo non tutti i preti e i monaci toresi del passato sono stati stinchi di santo. E con questo? Ce ne sono stati molti altri, che hanno onorato la Chiesa, la vocazione, se stessi e il proprio paese.
Restiamo ai fatti concreti e commentiamo quelli. Del resto lo sai meglio di me che con i pregiudizi non si va da nessuna parte.
Giovanni Mascia.


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