TORO Web - 4 novembre 2012: Commemorazione di Luigi Alberto Trotta
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4 novembre 2012: Commemorazione di Luigi Alberto Trotta
Buona l'idea del Comune di Toro di commemorare il 4 novembre 2012, in occasione della giornata delle Forze Armate e dell'Unità Nazionale, il capitano dei marò Luigi Alberto Trotta, caduto in Africa nel 1943, medaglia d'argento a Valor Militare. Tra l'altro, si rimedia alla dimenticanza dello scorso anno, quando si è lasciato passare sotto silenzio il centenario della sua nascita.





I meriti e il valore di Luigi Alberto Trotta, al quale nel 1945 il Comune di Toro ha voluto intitolare l'ex piazza della chiesa, sono ricordati nella lapide affissa sul prospetto della storica dimora di famiglia che affaccia sulla stessa piazza..



Toro, Casa Trotta, sulla facciata sono incastonati il busto e la lapide in memoria di L.A.Trotta



Toro, Casa Trotta. i segni del tempo:
accanto al busto e alla lapide, lo striscione di messa in vendita della storica dimora




Toro, Busto e lapide in memoria di Luigi Alberto Trotta (1945),


La lapide fu scoperta nella mattinata di domenica 21 ottobre 1945, a seguito di una cerimonia che aveva avuto inizio con la deposizione di due corone di alloro, una ai piedi del prospiciente Monumento dei Caduti e l'altra alla base della lapide stessa. Sarebbe toccato al sindaco di Toro pro-tempore ricordare la figura del giovane caduto in guerra ai genitori, ai parenti, agli amici e alla folla di comapesani accorsi in piazza dopo la messa cantata.

Luigi Alberto Trotta, figlio di don Nicola Enrico. prefetto del Regno a riposo e donna Maria Reggiani, era nato a Toro il 10 ottobre 1911. Si era laureato in Giurisprudenza, in omaggio alla secolare tradizione di famiglia, e aveva preso parte alla Campagna d'Africa. Scoppiata la seconda guerra mondiale, era stato felice di donarsi nuovamente alla Patria - sono parole della madre - in un Reggimento che era la sua passione: il Reggimento San Marco, Battaglione Grado. Tanto per intenderci, fiero di essere un capitano dei Marò.



Toro, Dettaglio della lapide in memoria di Luigi Alberto Trotta (1945),
con il leone alato di San Marco, è inciso il motto "Per Mare, Per Terram",
cui è stato aggiunto "Per Coelum"



Atteso in famiglia per una breve licenza, una mattina arrivò, al suo posto, il fido attendente Esposito, Recava ai genitori l'anello d'oro del figlio e la tragica notizia della sua fine. Il Capitano Guastatore dei Marò, poco più che 31enne, era stato ferito in battaglia a Gebel Bon Dabous (Tunisia) il 22 gennaio 1943, ed era morto il giorno dopo. Riposava nel cimitero cristiano di Kairouan, nel riquadro n. 27.

Due anni dopo, a guerra finalmente finita, il programma della commemorazione del Capitano Trotta fu sconvolto da un tragico epilogo. Deposte le corone di fiori, la banda intonò l'Inno del Piave, mentre l'arciprete Pulcini si apprestava a benedire la lapide e il busto di Luigi Alberto, commissionato allo scultore Duilio Cambellotti dai genitori affranti che un paio di anni prima avevano perso il terzogenito Pio, morto a soli 22 anni per un male incurabilie alla gola. Il sindaco era già salito sul balcone per pronunciare il suo discorso, molti fazzoletti stavano asciugavando gli occhi lucidi dei presenti, ma non appena Il panno bianco che ricopriva la lapide cedette al taglio dei legami, il cuore del padre venne meno.

Il cuore di Nicola Enrico Trotta non aveva retto all'emozione. Dopo un breve malore, l'ex prefetto in pensione morì all'età di 66 anni, lasciando nello sconforto assoluto la moglie, il figlio superstite don Eugenio, i fratelli don Domenico e don Guido, le sorelle, i cognati e le cognate. E tutto un paese in lutto, che al prefetto scomparso ha voluto poi intitolare l'asilo infantile.

Doverosa perciò la commemorazione di domani dei meriti e del valore del capitano dei marò Luigi Alberto Trotta, caduto in Tunisia nel gennaio 1943. Gli anziani devono ricordare. Le giovani generazioni essere informate. Onorare la sua memoria è il modo miglire per tributare un segno di riconoscenza a lui e a tutta la famiglia Trotta, benemerita di Toro e della Patria.



Duilio Cambellotti, Busto di Luigi Alberto Trotta, Toro, 1945




Nota: Foto E. Mascia
Postato il Sabato, 03 novembre 2012 @ 10:00:00 di giovanni_mascia
 
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Odiosa discriminazione anche tra i morti (Voto: 1)
di Giovanni Rossodivita (giovianniross159@gmail.com>) il Lunedì, 05 novembre 2012 @ 07:28:29
(Info Utente )
Anche tra i morti è proprio necessario fare odiose discriminazioni tra il figlio del signorotto locale e gli altri umili figli del popolo? Perché una commemorazione a parte, con un discorso a parte di un rappresentante del popolo, con una sua corona a parte davanti al suo busto bronzeo, per L. A. Trotta, e per tutti gli umili figli di Toro, una sola cerimonia comune, un sola corona davanti al comune bel monumento ai caduti?(tra l'altro disegnato e progettato da mio nonno Donnino, come risulta da una cartolina commemorativa che mi é stata data da Diomede Ciaccia!). Perché il Nostro é caduto nelle assolate contrade deserte di Tunisia, mentre gli altri nelle sterminate steppe ghiacciate di Russia? Oppure perché all'uno, figlio di un Prefetto del Regno, é stata assegnata una medaglia al valore e un grado di capitano, mentre gli altri erano semplici e umili soldati, ma eroici nelle loro azioni quotidiane sconosciute e dimendicate? La verità è che tutti furono povere vittime sacrificali di una follia omicida di un regime dittatoriale creato e foraggiato dalle classi dirigenti borghesi, e benedetto dalle "sacre porpore", per conservare le loro ricchezze, il potere, e i loro privilegi!
Circa dieci anni fa', mi trovavo nel nostro cimitero, vidi Peppe Santillo (di Trotte ) aprire la Cappella gentilizia che domina il nostro vecchio camposanto, entrai anch'io per curiosare: lessi i nomi dei defunti alle pareti,e ad un certo punto mi accorsi che stavo calpestando un'altra tomba. Chiesi chi fosse e Peppe mi rispose che era suo padre. Un moto di rabbia mi assalì: ma come, quel povero vecchio, che incontravo spesso davanti la chiesa, e vedevo tutto ricurvo, piegato e piagato dal lavoro e dalla fatica di una vita, spesa al servizio di Lor Signori, anche da morto doveva essere calpestato fisicamente e nella sua dignità! E dissi a Peppe:"ma perché non lo metti al posto del capostipite della Famiglia e viceversa?"
Voi, della redazione, scrivete di tributo dovuto per meriti e per valore, di famiglia benemerita, ecc. . Ma gli anziani paesani ricordano tutt'altro: ad esempio, l'acquisto di lotti di terreni di Lor Signori a prezzi maggiorati (curtinella), dovuti alle speculazioni urbanistiche favorite da norme approvate da amministratori proni e servizievoli nei confronti di Lor Signori! Senza ricordare i torti, le prepotenze, le angherie, le sopraffazioni, le violenze, costretti a subire, nel corso dei secoli, dai nostri poveri avi, da parte dei Signorotti locali del tempo! Ancora, scrivete: ..una buona idea la commemorazione... Io, invece, credo che sarebbe una buona idea cercare di riapproprietarsi del palazzetto dei Trotta, per trasformarlo in bibblioteca, o, museo! Utilizzando, ad esempio, i fondi stanziati per la sistemazione di piazza del Piano (700.000 Euro). Così, quel palazzetto, costruito dai nostri avi, con il loro lavoro, il loro sudore, Il loro denaro, il loro sangue, tornerebbe nelle mani del suo naturale, legittimo morale proprietario: il popolo di Toro!
Giovanni Rossodivita



Giusta commemorazione, nessuna odiosa discriminazione tra i morti (Voto: 1)
di Redazione il Lunedì, 05 novembre 2012 @ 19:45:12
(Info Utente )
Gentile Giovanni Rossodivita,
noi della redazione non riteniamo affatto che il tributo a Luigi Alberto Trotta sia stato un'odiosa discriminazione tra morti come sostieni tu. Al contrario, riteniamo non solo lecito ma doveroso commemorare in lui un caduto che ha onorato, la famiglia, il paese e la patria, nella ricorrenza, seppure tardiva di un centenario. E questo senza niente togliere all'onore degli altri valorosi caduti di Toro di tutte le guerre.
Inoltre, lo abbiamo scritto e lo ribadiamo: il tributo era dovuto non solo per i meriti e il valore personale del caduto, ma anche per i meriti e il valore della famiglia, dal cui seno sono usciti professionisti, soldati, sindaci, consiglieri provinciali, presidi della provincia, prefetti, Intendenti e parlamentari.
Non condividiamo perciò la polemica che ti è piaciuto evocare, e non ti seguiamo in nessun aspetto specifico, perché riteniamo non sia questo il momento più opportuno per farlo.
.Pur apprezzando la tua passione civile, crediamo che in quesla circostanza, il tuo punto di vista sia stato viziato dal pregiudizio ideologico.
Un caro saluto
Redazione ToroWeb.



Commemorazione Luigi Alberto Trotta (1911-1943) (Voto: 1)
di annoia il Martedì, 06 novembre 2012 @ 15:42:22
(Info Utente )
Grazie dell' articolo, che testimonia una superba cerimonia commemorativa . Prendo le distanze e stigmatizzo il commento del signor Rossodivita che ritengo inqualificabile ed inappropriato, poichè nella cerimonia, sia in Chiesa che in Piazza si è ribadito più volte e con forza che venivano celebrate tutte le morti di guerra ed in particolare la figura del Capitano Luigi Alberto Trotta . Ricordando al Signor Rossodivita le innumerevoli opere di bene dei Trotta e le donazioni di immobili alla scuola ed agli enti in passato, sottolineo che questo suo sfogo fine a se stesso è del tutto gratuito ed assolutamente incongruo, nonchè fuori luogo ed offensivo, rispetto alla splendida manifestazione corale di popolo
Luigi Alberto Trotta


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