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Steve Martino: Hollywood al paleolitico di Isernia (e a Toro)
In riferimento alla visita di Steve Martino in Molise, in particolare al sito archeologico del Paleolitico di Isernia , e alla bellissima serata del 10 agosto a Toro, riceviamo e pubblichiamo una corrispondenza di Emilio Izzo della Soprintendenza au Beni Culturali del Molise.


Il regista Steve Martino e Emilio Izzo alla “Pineta di Isernia”


Forse non saranno mai i molisani a comprendere fino in fondo la straordinaria importanza del sito archeologico del Paleolitico di Isernia ma certamente non mancherà mai l’attenzione del mondo su quell’esemplare ed unica scoperta scientifica che ha stravolto, sin dal lontano 1978, l’intera conoscenza dell’homo erectus e del suo vivere in quell’habitat misto di savana e steppa. E così, tra miliardi in fumo, addetti ai lavori non all’altezza del loro compito, un museo aperto a malapena per una sola e triste sala, nonostante la nostra indolenza, il pianeta continua a guardarci e a mandarci dei segnali, che non coglieremo mai se non quando sarà troppo tardi. L’ultimo in ordine di tempo ci ha lasciati meravigliati, stupiti e inorgogliti oltre ogni logica aspettativa. Consoli, ambasciatori, ministri, capi di stato, media nazionali ed internazionali ci avevano abituato alle loro presenze alla “Pineta di Isernia” per ammirare resti fossili di elefanti, bisonti, rinoceronti, ippopotami, leoni, orsi e tanti altri micro e macro reperti di animali vissuti dalle nostre parti oltre 600mila anni fa e ci avevano garantito una visibilità all’esterno meritata largamente dal sito isernino ma non certamente dagli uomini di questa terra, eppure, ci mancava quella parte artistica che potesse chiudere il cerchio rispetto ad un orizzonte di comunicazione e valorizzazione che, praticamente da sempre, pionieri a parte, manca nella faretra dell’apparato tecnico, scientifico e politico di questa terra arida quale è il Molise. Ma ancora una volta, là dove le capacità e la sensibilità scarseggiano, interviene quel fattore che spesso bacia anche chi non merita, la fortuna. Personalmente (in quanto contattato) ho avuto la fortuna di accompagnare al museo del paleolitico uno dei personaggi più in vista del mondo di celluloide d’oltreoceano che corrisponde al nome di Steve Martino!



Emilio Izzo illustra il sito archeologico a Steve Martino, accompagnato da moglie e figlie
dallo zio torese Santuccio Martino e da Fernando Pallante, pure di Toro



Per quelli che non frequentano la cinematografica di animazione, forse questo nome non apparirà familiare, ma se poco poco siamo abituati a leggere ed ad informarci su quello che ci accade intorno, nascite e matrimoni di reali a parte, forse saremo in grado anche di stupirci! Steve Martino è, nel panorama dei lungometraggi di animazione, una icona internazionale, basti citare alcuni suoi lavori per rimanere col fiato sospeso, un paio su tutti, la regia e la direzione dell’animazione di film consacrati mondialmente come capolavori che corrispondono a “Ortone e il mondo dei chi” e “L’era glaciale 4 - continenti alla deriva”! Il signore di mezza età, venuto in Italia alla ricerca dei luoghi che hanno dato i natali ai suoi nonni, non ha perso l’occasione per vedere da vicino le nostre straordinarie ricchezze (perdute) culturali, e così, accompagnato da amministratori, amici e parenti di Toro, bel paese in provincia di Campobasso, si è portato con vivo interesse al castello Pandone di Venafro ad ammirare gli affreschi dei cavalli e la pinacoteca, a San Vincenzo al Volturno presso l’incredibile sito medievale per osservare con attenzione affreschi, refettori, basiliche e per salutare le suore con le quali trattenersi a conversare nella lingua inglese a loro più consona, ad Altilia di Sepino, incantevole e quasi intatta città romana sul tratturo, scrigno di ogni vissuto passato e, ancora (speriamo per sempre) non aggredita dall’eolico selvaggio. Ma, certamente la visita più desiderata da Steve Martino, ideatore tra gli altri di quei personaggi fantastici dei cartoon a lui tanto cari, immersi in sterminati luoghi aperti e preistorici, quali appunto quelli dell’era glaciale, è stata quella al paleolitico di Isernia, assaporando (lo si è visto dai suoi occhi) dal vivo ambientazioni, vita e fatti di tempi remoti, per lui ispirazione passata e futura per nuovi lavori.



Il regista Steve Martino e Emilio Izzo davanti alla "moquette" di ossa preistoriche della “Pineta di Isernia”


Apprendere delle datazioni, del clima, della fauna, degli uomini, della caccia, della difesa, del cibo, della scarnificazione, delle selci, dei chopper, dell’organizzazione del gruppo lo ha riportato a quello studio effettuato anni addietro per realizzare ricostruzioni primitive ed evolutive non prima però di aver sviscerato proprio lo studio della deriva dei continenti tanto presente nei suoi lavori e che proprio qui ad Isernia, quasi un milione di anni fa, trovava riscontro assistendo allo scollamento del continente africano da quello europeo, separazione fisica che diede inizio a quella sorta di conquista, proprio da parte dell’Homo Erectus, di quello che oggi chiamiamo vecchio continente, mentre per quegli uomini cominciò a rappresentare il nuovo con un nuovo modo di approcciare la vita. Ebbene Martino, al cospetto di tanto materiale archeologico, di animali preistorici, di luoghi ancestrali, di richiami artistici (oltre che sentimentali), non ha potuto trattenere il proprio stupore che, come bene si conviene a grandi professionisti, ben presto si trasforma in idee per nuove avventure lavorative.






Steve Martino sabato 10 agosto ha voluto regalare una serata indimenticabile al paese dei suoi avi, Toro appunto, trattenendosi per più di due ore su un piccolo palco allestito in piazza Trotta, svelando ai presenti, bambini in larga parte, i segreti della cinematografia digitale in 3 D, alla lavorazione, alla lunga preparazione, alla ricerca dei quattrocento collaboratori, alternando la sua matita fatta scorrere su dei grandi fogli per illustrare i suoi personaggi a spezzoni di filmati inediti e famosi e trovando l’occasione per ripercorrere le sue visite nei luoghi della cultura molisana tratteggiando in modo particolare proprio quanto visto al paleolitico di Isernia e di come tale “incontro archeologico” lo abbia favorevolmente colpito vista la vicinanza con il suo lavoro. Alla fine della serata, così come si conviene a persone straordinarie, sia sotto l’aspetto professionale che emotivo come Steve, l’italo-americano si è trattenuto, sdraiato sul palco, con tutti i bambini regalando loro gadget ed autografi senza risparmiarsi e senza arie da grande divo.



Steve Martino firma l'autografo sulla locandina della vista a Toro


Eppure questo incredibile artista, fra poco, pensate, comincerà una nuova avventura mondiale nel mondo dei cartoni affrontando, almeno secondo una mia personalissima considerazione, l’argomento più difficile ed impegnativo in assoluto, quello di far rivivere sul grande schermo le avventure dei Peanuts, i gloriosi personaggi degli anni cinquanta, sessanta e settanta che rispondono ai nomi di Woodstock, Snoopy, Charlie Brown, Franklin, Lucy Van Pelt, Linus, Peppermint, Patty e Sally Brown, creati da quel mostro di bravura di Charles M. Schulz nel lontano 1950! E vi pare poco. Ebbene, Steve Martino, per i prossimi due anni, dovrà dimenticare ogni altro interesse ed immergersi in questa scommessa che, siamo convinti, sarà in grado di portare a termine con il massimo delle capacità così, come del resto, dimostrato fino ad oggi. Steve Martino è ripartito promettendo di tornare e chissà che un giorno non possa ritornare alla preistoria ripartendo dal paleolitico di Isernia! Sognare non guasta, il mondo di Steve ce lo ha insegnato!


P.S. Tutto questo mentre in agosto, nel mese di massimo afflusso turistico, rimane tristemente chiuso il Complesso Monumentale di Santa Maria delle Monache di Isernia! Alieni!

Isernia, 13 agosto 2013
                      Emilio Izzo
Postato il Mercoledì, 14 agosto 2013 @ 14:45:00 di toroweb
 
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Steve Martino: un singolare e salutare contrappasso (Voto: 1)
di Giovanni Rossodivita (giovianniross159@gmail.com>) il Venerdì, 16 agosto 2013 @ 00:21:57
(Info Utente )
I nostri sindaco e vice sindaco, che, notoriamente, sono colpiti da fastidiosi attacchi di orticaria ogni qualvolta sentono soltanto nominare la parola "cultura", sono stati costretti in questi giorni, per un singolare e salutare contrappasso, a rendere omaggio ad un notevole esponente della cultura, nipote di un figlio del popolo di Toro! Ma non solo, (guarda caso!) di un talento dell'arte delle riprese audio-visive, per le quali i "nostri" saranno segnati con il "nero lapillo" nella storia del nostro paesello, per la triste vicenda del famigerato divieto delle riprese audio-visive dei lavori del consiglio comunale!
Giovanni Rossodivita


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