TORO Web - 1943-2013 Nel settantesimo anniversario dei martiri di Toro
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1943-2013 Nel settantesimo anniversario dei martiri di Toro
Autunno 1943. La guerra infuriava anche in Molise. Settant’anni dopo, in regione, si susseguono le cerimonie celebrative a ricordo delle battaglie, i bombardamenti, gli eccidi perpetrati ai danni di popolazioni civili e cittadini inermi. E a Toro?. 12 ottobre 1943: Maria Teresa Grosso, contadina trentaseienne “di razza ariana” come beffardamente è annotato nel registro dei morti del nostro Comune, e Angelamaria Marcucci, la figlioletta di sette anni, rimasero vittime del bombardamento alleato. Sono settant’anni che le martiri toresi, la bimba di sette anni e la madre (incinta di qualche mese), aspettano un fiore, una targa, l'intitolazione di una via, insomma un riconoscimento ufficiale qualsiasi. Niente, a partre l'inserimento del nome della sola made ("Teresa Grosso") nell'elenco del monumento ai caduti. Anche questo settantesimo anniversario passerà invano?
Nel nostro piccolo, come Redazione di ToroWeb, facciamo quello che possiamo: riportare all'attenzione dei nostri concittadini il sacrificio dimenticato di Maria Teresa e Angelamaria, con la convinzione che prima o poi sarà riconosciuto loro quanto dovuto.
Il dettaglio della lastra fotografica scattata da Via delle Fratte a inizio Novecento, ci permette di ricostruire il teatrro della tragedia. Come si vede siamo "per il Grottone", la balconata naturale affacciata sulla valle del Tappino e prospiciente Colle Verdone, da dove arrivavano i bombardamenti delle truppe alleate che colpiranno la casa di Salvatore Marcucci (De Crjste), provocando la morte della moglie incinta e della figlia di sette anni.
… La guerra premeva con l'intensità e la drammaticità che le sono proprie. Le truppe alleate, sbarcate in Sicilia, risalita la penisola, erano arrivate a ridosso delle truppe naziste, attestandosi su colle Verdone, la cui cima è in territorio di Riccia, ma le cui falde si allargano anche sui territori di Jelsi e di Pietracatella. Da lassù, le truppe alleate avevano preso a cannoneggiare in direzione di Toro, dove stazionavano le retroguardie tedesche. Per sfuggire a questa nuova iattura, alcune famiglie avevano cercato scampo nei cascinali di campagna, nei quali si ridussero a vivere. Chi era rimasto in paese, cercava riparo nei cosiddetti rifugi. Altro non erano che stalle o bottai, scavati nel tufo, e che, qualora raggiunti da proiettili, si sarebbero trasformate in trappole mortali. Erano dotate, infatti, della sola porta di accesso, ostruita la quale, a seguito di un crollo, per esempio, ai suoi abitanti sarebbe toccata la fine dei topi.
Il coprifuoco si fece più rigoroso. I tedeschi tagliarono i fili della luce elettrica. Ai vetri delle case fu passata una mano spessa di vernice scura. Nel pomeriggio del 12 ottobre 1943 i cannoneggiamenti alleati si intensificarono. Due giorni prima una bomba degli alleati, caduta sul Seminario di Campobasso, aveva provocato la morte del Vescovo Secondo Bologna e di una suora. I colpi di mortaio che si abbattevano sulla canmpagna di Toro erano probabilmente indirizzati contro la caserma dei carabinieri in Via Roma, dove alloggiava il comando tedesco a Toro. Una giovane contadina, Maria Teresa Grosso, di trentasei anni, abitante in Via Antica, una stradina sottostante la caserma, alle prime avvisaglie dei cannoneggiamenti, si affacciò alla finestra che dava sulla campagna degradante verso la valle del Tappino. Richiamava a casa i figli maschi, NIcola (*) e Mario, rispettivamente di dodici e dieci anni, che pascolavano le pecore poco lontano, quando un ordigno colpisce in pieno la sua abitazione. Insieme a lei ci sono le figlie Giuseppina e Angelamaria Marcucci, rispettivamente di quattordici e sette anni. Giuseppina è ferita in maniera non grave, mentre la piccola Angelamaria muore sul colpo: alle ore cinque pomeridiane, è annotato nel registro dei morti, conservato presso l'archivio comunale. La madre, incinta di qualche mese, rimane ferita alla testa da una scheggia. Morirà dopo una agonia di dodici ore,.all’alba del giorno dopo: alle cinque antimeridiane del 13 ottobre, come burocraticamente è annotato nello stesso registro.
La tragedia destò un’impressione enorme in paese. Nelle cantine e nelle stalle la paura si fece ancora più grande. Si pregava affinché gli alleati irrompessero finalmente da un momento all'altro, ricacciando via i tedeschi che, di per sé, già stavano cominciando a ripiegare verso San Giovanni in Galdo. Da lì, rispondevano ai colpi dei cannoni alleati provenienti da colle Verdone. I proiettili, non più mirati contro Toro, ora si sentivano fischiare sulle case del paese, che rimaneva comunque sulla traiettoria …
(tratto da Giovanni Mascia, Toro 1943, "Il Roma", Ottobre 1993 poi in parte ripreso da Ada Trombetta, 1943-1944 …e fu guerra anche nel Molise, Ed. La Regione, Ripalimosani 1993))
Via Antica. in primo piano la casa centrata dai cannoni alleati che vi provocarono la morte delle due vittime civili toresi. La casa oggi è abitata dalla famiglia Giovanni Lombardo-Angelina Quercio (Foto Giovanni Mascia)
Dal registro dei Morti del Comune di Toro.
- Atto di morte n. 24 13 ottobre 1943. Alle ore 9.30 del 13 ottobre 1943, davanti al Podestà Gaetano Quercio, ufficiale dello stato civile, è comparso Colledanchise Saverio fu Luigi di anni 59 contadino di Toro, che alla presenza dei testimoni Serpone Giovannina di Michele, di anni 25 casalinga, e Marcucci Giovanni fu Nicola di anni 32 contadino ha dichiarato che il giorno 13 ottobre 1943 alle ore cinque antimeridiane nella casa posta in Via Antica 21 è morta Grosso Maria Teresa di anni 36, contadina di razza ariana, figlia di Antonio e fu Colledanchise Angela, coniugata con Marcucci Salvatore.
- Atto di morte n. 25 13 ottobre 1943. In pari data, lo stesso Colledanchise Saverio, ha dichiarato inoltre che “Il giorno 12 Ottobre, alle cinque pomeridiane, nella stessa casa di via Antica n. 21, è morta Marcucci Angelamaria, nubile di anni sette, figlia di Salvatore e Grosso Maria Teresa.
(*)
Nicola Marcucci morirà a Ferrazzano nel 2008.
La versione da lui data della tragedia familiare è stata raccolta da Vincenzo Colledanchise
e da noi pubblicata un mese dopo la sua morte, nel dicembre 2008.
(clicca e leggi)
Il sacrificio di Maria Teresa Grosso e Angelamaria Marcucci su Telemolise
Postato il Sabato, 12 ottobre 2013 @ 00:00:00 di giovanni_mascia