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A che punto sono i lavori dell'edificio scolastico? |
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Fra pochi giorni ricorrerà l'anniversario dei cinque anni dal terremoto 2002. Invano abbiamo lanciato il nostro grido di allarme e protesta (leggi) al signor Michele Iorio, Presidente della Regione Molise e Commissario straordinario per la ricostruzione post-sisma. Iorio non ci ha risposto, snobbando una intera comunità di terremotati. Non ci hanno risposto neppure i sindaci e gli amministratori passati e presenti. Silenzio pure dai tecnici comunali che si sono succeduti in questi anni. I problemi causati dal terremoto a Toro sono ancora tutti irrisolti, anche perché il nostro comune ha avuto finanziamenti inferiori rispetto a comuni limitrofi che pure hanno riportato danni più lievi dei nostri. Nessuna risposta istituzionale, quindi.
Ci ha scritto invece un genitore e noi pubblichiamo molto volentieri la sua lettera, che ripropone il drammatico problema delle scuole.
Spett.le Redazione, a cinque anni dal terribile terremoto che il 31 ottobre 2002 fece tremare gran parte del Molise con tutte le gravi conseguenze che portò con sé, sono ancora tante le ferite lasciate aperte dal sisma. Da quel 31 ottobre in poi si è fatto un gran parlare di messa in sicurezza degli edifici scolastici, molte volte con frasi fatte e retoriche, ma con risultati concreti tutti da verificare. Troppo spesso si sono sbandierati i risultati ottenuti con la ricostruzione ma si è nascosto quello che invece rimane da fare; e quello che è ancora rimasto lettera morta non è cosa di poco conto. Troppo spesso si pensa a mettere in luce quello che si è fatto, che è purtroppo poca cosa in confronto a quello che ancora si deve ricostruire.
Si ha la sensazione che sia mancata una reale scala delle priorità nella distribuzione degli interventi ricostruttivi, se oggi, a cinque anni dal sisma si vedono ancora molte famiglie che vivono fuori dalle loro case, in case di legno o in alloggi provvisori e purtroppo anche gli interventi giudicati maggiormente urgenti, cioè la messa in sicurezza delle scuole non ha funzionato o ha funzionato a rilento.
Sono molte le famiglie che si chiedono il motivo per il quale l'adeguamento degli edifici scolastici stia avvenendo a macchia di leopardo, non si spiegano il motivo per il quale i loro figli debbano ancora essere accolti per il loro sacrosanto diritto allo studio, in edifici di fortuna che, con l'arrivo dell'inverno mostrano tutti i loro limiti strutturali.
Toro è tra questi comuni, e ancora non riesce a garantire una sistemazione adeguata ai suoi giovani studenti. La scuola fu dichiarata inagibile all'indomani del terremoto e gli studenti furono trasferiti in strutture provvisorie, "per pochi mesi" si disse all'epoca; ma oggi gli studenti ancora sono alloggiati in quella situazione precaria! L'edificio scolastico fu oggetto di lavori di messa in sicurezza ma, nonostante l'urgenza i lavori furono condotti a rilento e, a detta di molti, senza la dovuta cura. Nonostante tutto, nonostante i soldi spesi per l'adeguamento dell'edificio scolastico, a tutt'oggi la struttura rimane chiusa senza un perché; ci si chiede a cosa siano serviti tali lavori, per quale motivo siano stati spesi centinaia di migliaia di euro per interventi dei quali allo stato attuale se ne ignora l'utilità, se ancora oggi le attività didattiche vengono svolte in vere e proprie baracche che con l'arrivo della cattiva stagione mostrano pesanti carenze: l'elevata umidità, l'eccessiva condensa, l'acqua delle precipitazioni che gocciola nelle aule...
Una situazione non più sostenibile per i genitori di Toro, che richiedono la giusta attenzione per una problematica che secondo loro è stata messa in secondo piano ma che non è certo irrilevante. E' auspicabile che, a cinque anni dal terremoto, si decida finalmente di ridare una dignità all'istituzione scolastica e si consenta agli studenti molisani di continuare il loro cammino formativo in luoghi dignitosi.
Un genitore di Toro
(Lettera firmata)
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Postato il Giovedì, 25 ottobre 2007 @ 14:53:46 di giovanni_mascia |
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