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Medaglia d'onore a Santuccio Serpone, internato nei lager nazisti |
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Assegnata alla memoria di un soldato torese una delle due medaglie d'onore, concesse nel 2018 dal Presidente della Repubblica a due militari, nati nella provincia di Campobasso, internati nei lager nazisti nell'ultimo conflitto mondiale. Si tratta di Santuccio Giuseppe Serpone (1915-1978).
Santuccio Guseppe Serpone
La cerimonia si è svolta nella mattinata del 26 gennaio 2018 nel Salone d'Onore della Prefettura di Campobasso. nell'ambito delle manifestazioni riservate al “Giorno della Memoria”, alla presenza del prefetto Maria Guia Federico e delle Autorità militari e civili. I riconoscimenti sono andati alla memoria di Santuccio Giuseppe Serpone di Toro ) e di Stefano Filippo Serrecchia, nato a San Giuliano di Puglia.
A ritirare la medaglia di Santuccio Serpone il figlio Giacinto, residente a Campobasso, accompagnato dal sindaco di Toro, Roberto Quercio.
Erano presenti anche i figli Ramon e José residenti rispettivamente negli Usa e in Venezuela e rientrati in Italia per l'occasione. In Veneuela vive una quarta figlia del decorato, Maria Soledad, ma non ha potuto intervenire alla cerimonia per non lasciare sola l'anziana madre Angiolina di 97 anni, la seconda moglie di Santuccio.
Tra familiari e parenti, a destra nella foto, Ramon Serpone, uno dei figli del decorato Santuccio Giuseppe
Santuccio Giuseppe Serpone
Il percorso militare diSantuccio Giuseppe Serpone, nato a Toro il 21 luglio 1915, Guardia alla frontiera, (da civile falegname con la 5^ elementare) è stato particolarmente lungo e travagliato, in un arco di quasi nove anni di servizio per fortuna non continuato, dal 20 aprile 1936 al 12 agosto 1945, di cui 4 anni di campagne di guerra dal 1942 al 1945 e quasi due anni di internamento in campi di concentramento nazisti.
In questa vera e propria odissea, vanno ricordato il periodo di leva dal 20 aprile 1936 al 24 agosto 1937 e un primo richiamo alle armi, quando Santuccio era già sposato e padre di Giacinto nato nel 1938, con destinazione Libia, dal 3 settembre 1939 al 10 maggio 1940.
Richiamato di nuovo alle armi. il 15 gennaio 1941 giunge presso il 31° Reggimento Fanteria Maddaloni. Nello stesso anno perde la moglie Pasqualina Tucci, che lascia piccolo Giacinto rimasto solo con i nonni, Il 31 maggio 1942 Santuccio parte per l'isola di Creta e il giorno dopo sbarca a Candia, essendo stato assegnato in zona di guerra alla 83^ Compagnia Artieri.
Il 17 settembre 1943 è catturato dai tedeschi e deportato in Germania, in una località non conosciuta. In Germania rimane internato fino al 21 aprile 1945, quando viene liberato e trattenuto dalle truppe alleate. Il 12 agosto 1945 rientra in patria e collocato in congedo illimitato il 4 settembre 1945.
Partito 21enne per il servizio di leva iniziato nove anni prima, Santuccio Serpone rientra a casa solo dopo aver compiuto 30 anni, avendo nel frattempo perso la moglie Pasqualina, per ritrovarsi con un figlio di sette anni che abbraccia e conosce il padre, si può dire, solo allora.
Successivamente, nel 1949, Santuccio Serpone emigrerà in Venezuela dove si rifarà una vita con Angelina, una ragazza venezuelana, che gli darà gli altri tre figli che abbiamo ricordato e che ha accompagnato il marito nei non occasionali ritorni a Toro. Santuccio si spegne nel 1978, ad appena 63 anni.
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Con Santuccio Giuseppe Serpone (1915-1978), salgono a tre i militari toresi insigniti di medaglia d'onore alla memoria, per essere stati internati militari nei campi di concentramento tedeschi. Gli altri due sono:
- Angiolino Mascia (1921-1985), insignito il 2 giugno 2011 (Clicca e vai all'articolo)
- Fulvio Grosso (1917-1988), insignito il 2 giugno 2014 (Clicca e vai all'articolo)
Nota: Foto Archivio di Famiglia Serpone
Giovanni Mascia e
Gino Calabrese
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Postato il Venerdì, 26 gennaio 2018 @ 23:16:35 di giovanni_mascia |
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