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Resoconto consiglio comunale del 10 maggio 2013 |
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Seduta molto interessante nel corso della quale, tra l'altro, la minoranza non ha approvato il verbale dellla seduta precedente ed ha preannunciato la rimessa degli atti al Tar; ha votato contro l'approvazione del bilancio 2012 per l'aumentata pressione fiscale che ha prodotto un attivo di bilancio di ben 125.000 Euro, e ciò nononstante non è stato speso un solo euro per attività culturali; ha lamentato la mancata consegna di materiale propedeutico alla discussione in Consiglio..
Il consiglio si apre con l’appello a cui risulta assente il consigliere Nicola Quercio. Prima della discussione degli ordini del giorno c’è una richiesta del consigliere Cassetta che dichiara di voler parlare di un argomento che non è all’ordine del giorno. Il Sindaco risponde che se ne può parlare dopo aver discusso l’ultimo punto all’o.d.g.
Si passa alla discussione del 1° punto o.d.g. riguardante l’Approvazione del verbale della seduta precedente del 19 marzo 2013.
Prende la parola il consigliere Roberto Quercio che spiega le motivazioni del voto contrario da parte della minoranza, la quale non approva il verbale in quanto ritiene che non sia corrispondente alla realtà dei fatti accaduti nel precedente consiglio comunale. Nel contempo difende l’operato dell'ex consigliere Carmine Di Domenico, criticando i modi e le parole con cui è stato giudicato nel precedente consiglio dal Sindaco SImonelli e dall’assessore Vassalotti. Preannuncia, inoltre, “che detto verbale, corredato con le nostre considerazioni, sarà inviato agli organi di controllo preposti per permettere loro di controllarlo ed eventualmente fugare le nostre perplessità”.
Dopo tali considerazioni, che si possono leggere per esteso in calce, interviene il segretario Tirro che spiega come lui mette a verbale il succo del discorso, visto che non ha registratore. Roberto Quercio fa presente che, guarda caso, sul verbale non sono riportate le parole che possono risultare offensive e i discorsi ironici che vengono fatti dal sindaco, di modo che il successivo intervento di Cassetta messo a verbale può apparire non motivato. Il segretario replica dicendo che nei consigli comunali se ne dicono di tutti i colori e riportare tutto sarebbe pericoloso. In risposta il consigliere Quercio afferma che è proprio quello il problema: nei consigli comunali, non se ne dovrebbero dire di tutti i colori, poiché gli amministratori dovrebbero dare l’esempio di comportamento ai cittadini.
Il verbale viene approvato con 4 voti a favore(maggioranza) e 2 contro (minoranza).
Si passa alla discussione del 2° punto o.d.g. Esame ed approvazione resoconto di Gestione anno 2012.
Interviene Gianna Cassetta, dicendo la minoranza contraria all’approvazione del conto Consuntivo 2012 per l’elevata pressione fiscale cui sono sottoposti i cittadini toresi a soprattutto per l’aumento dell’aliquota IMU sulla prima casa, considerato che a Toro la maggioranza dei cittadini ha intestata solo la prima casa. E anche per lo scarso interesse mostrato verso il sociale e l’assoluto disinteresse per la cultura e le attività culturali, alle quali quest’amministrazione non ha dedicato nessun fondo, visto che nel consuntivo, nel capitolo di bilancio legato alla cultura, musei pinacoteche e attività culturali, compare 0,00 (ZERO) euro. Questo per la minoranza è gravissimo, anche perché in paese ci sono tanti giovani e le strutture già esistenti sono completamente inutilizzate. Tutto questo è inaccettabile, anche perché il bilancio si è chiuso con un avanzo di 125.000 euro, di cui 123.000 non sottoposti a vincolo alcuno.
In aggiunta il consigliere Quercio fa notare alla maggioranza che nella relazione al bilancio, la giunta ha scritto di aver raggiunto gli obiettivi “senza gravare ulteriormente la pressione fiscale”… Cosa non vera, secondo Quercio che ricorda alla maggioranza l’aumento IMU dello scorso anno, denunciato dai connsiglieri di minoranza con un manifesto pubblico, e sottolinea che si sarebbe potuto evitare detto aumento, visto il cospicuo avanzo di bilancio di ben 125.000 euro.
Il conto consuntivo viene approvato con 4 voti favorevoli (maggioranza) e 2 contrari (minoranza).
Si passa alla discussione del 3° punto o.d.g. Adesione alla centrale unica di committenza dell’Unione dei Comuni del Tappino. Il consigliere Quercio chiede se il l'Amministrazione doveva fornirgli materiale in merito a questo punto all’o.d.g. o se bisognava immaginare dal titolo dell’o.d.g. cosa si votava in consiglio, tenuto conto che, sia lunedì 6 che mercoledì 8 maggio, è andato nella casa Comunale a richiedere il materiale relativo a detto o.d.g. Il sindaco dice che è pronta la bozza della delibera e che se vuole, la si può leggere all’istante. Quercio acconsente. Alla fine della lettura della bozza di delibera, Quercio ripete la domanda se questo materiale doveva essere fornito, o i consiglieri dovevamo immaginare di votare qualcosa di cui erano all’oscuro, Fa notare e fa risultare agli atti che si è recato per ben due volte in comune e non gli è stato fornito materiale in merito, che per i consigli ordinari va consegnato almeno 4 giorni prima del consiglio, così come recita lo Statuto dell’Ente. Interviene il segretario per affermare che non è vero e che il materiale va dato di norma il giorno prima del consiglio; lo statuto non dice queste cose. E Quercio controbatte “posso anche sbagliarmi, ma sono sicuro di aver letto sullo Statuto che dovevate fornirmi il materiale del consiglio ordinario, almeno 4 giorni prima”.
[Nota della redazione: Per fugare ogni dubbio, abbiamo controllato lo Statuto del Comune di Toro, (scaricato dal sito www.comune.toro.cb.it ) il cui art.9 comma 9 recita così:
“La documentazione relativa alle pratiche da trattare deve essere messa a disposizione dei Consiglieri comunali almeno quattro giorni prima della seduta nel caso di sessioni ordinarie,almeno due giorni prima nel caso di sessioni straordinarie ed almeno dodici ore prima nel caso di eccezionale urgenza”.]
Gianna Cassetta fa rilevare che, anche se non fosse legalmente così, il buon senso suggerisce di consegnare il materiale prima, in modo che le decisioni da prendere in merito possano essere meditate. Il Sindaco propone di spostare l’o.d.g. al prossimo consiglio, se se ne vuole discutere, e allora il consigliere Quercio esprime forte meraviglia per questo, visto che in ogni occasione precedente, quando la minoranza ha fatto delle proposte, il Sindaco non le ha nemmeno messe a votazione, ma ha ritenuto che non fossero comunque valide. In conclusione, i consiglieri di minoranza Quercio e Cassetta, in considerazione del fatto che si è inteso intraprendere la strada dell’Unione dei Comuni, e visto che l’atto preliminare di adesione alla CUC è obbligatorio, e che la bozza di delibera è stata comunque letta in corso di seduta, votano a favore,decretando l'unanimità.
Il sindaco subito dopo scioglie il consiglio, dimenticando che a inizio seduta aveva accordato la parola chiesta dal consigliere Cassetta a dopo la discussione del terzo ordine del giorno. Cosicché sia pure fuori consiglio, il consigliere Cassetta propone di regolamentare i consigli comunali, visto che il Comune non ha inteso ancora regolamentarli e visti anche i soliti divieti che il sindaco continua ad emanare. Siccome non si è inteso dare spazio a questo intervento, informa che proposte in merito da parte della minoranza saranno presentate in futuro.
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INTERVENTO DI ROBERTO QUERCIO PER MOTIVARE IL VOTO CONTRARIO DELLA MINORANZA IN MERITO ALL’APPROVAZIONE FDEL VERBALE DEL PRECEDENTE CONSIGLIO COMUNALE.
“Nella Deliberazione di Consiglio Comunale numero 8 del 19-03-2013, inerente alla surroga del consigliere comunale Di Domenico, sono stati tutto riportati gli interventi dei consiglieri Cassetta e Vassalotti esattamente come da essi letti. Anziché riportare integralmente ciò che è stato letto dal sindaco, se ne è invece fatta una sintesi, che a nostro avviso non è rispondente alla realtà dei fatti. In effetti da quanto riportato nella detta deliberazione, non si evince il tono ironico con cui il sindaco ha commentato le dimissioni del consigliere Di Domenico. Tant’è che il successivo intervento del consigliere Cassetta, nel denunciare inaccettabile tutta quell’ironia, sembra quasi immotivato. Inoltre non c’è traccia a verbale (guarda caso) di qualsiasi accenno a quelli che il sindaco ha definito “speculatori elettorali” e “parassiti culturali”, con parole non riportate sul verbale e che a nostro avviso, una persona che ricopre il ruolo istituzionale di sindaco non potrebbe permettersi, per non privare di dignità e di rispetto quel ruolo. Ovviamente come amministratori di codesto Ente, ci dissociamo categoricamente dalle espressioni colorite del sindaco, che risuonano come accuse ingiuste o appellativi infondati nei confronti di quei cittadini ai quali il sindaco intendeva riferirsi. Non possiamo permetterci di votare a favore di un verbale che non descrive, a nostro avviso, ciò che realmente è accaduto e che è stato detto. A nostro avviso, tutto quello che viene detto e fatto in un consiglio comunale, va messo agli atti. Ci domandiamo allora: è stata una iniziativa del segretario o è stato il sindaco Simonelli che “tira la pietra e poi ritira la mano”? Questa seconda ipotesi, per noi non sarebbe una novità.
Sempre in relazione alla delibera sopra citata, mi preme ricordare all’assessore Vassalotti che lui, come tutti noi, è consigliere comunale del Comune di Toro, e in quanto tale ha il diritto e il dovere di rappresentare TUTTA, e dico TUTTA la cittadinanza! Noi, in qualità di consiglieri, seppur di minoranza e seppur mai ascoltati da codesta maggioranza, non ci sentiamo di rappresentare SOLO le contrade citate dal consigliere Vassalotti, tanto preoccupato per le contrade che a suo avviso erano rappresentate dal consigliere Di Domenico, e che adesso, sempre a suo avviso, sono rimaste orfane di rappresentanti. NOI, e dico NOI, sentiamo l’onere e l’onore di rappresentare tutta la cittadinanza. Invitiamo quindi il consigliere Vassalotti a cominciare ad entrare nell’ottica che anche lui, come consigliere, non ha il compito di rappresentare solo chi lo ha eletto, ma l’intera comunità di Toro!
Inoltre vorrei invitare il sindaco a leggere bene i manifesti e gli scritti prodotti dal gruppo di minoranza, di cui Carmine Di Domenico è attivo componente. Di Domenico, per senso di responsabilità e per i motivi che ha inteso elencare nel Manifesto ai Cittadini toresi e nella lettera di dimissioni, ha DOVUTO prendere l’amara decisione di dimettersi. Il suo, è stato un atto altruistico, nel rispetto della democrazia (parola sconosciuta a molti e a cui molti probabilmente sono allergici), e per dare alla minoranza una PIENA rappresentanza in sede consiliare, visto che il sindaco e la maggioranza si sono mostrati ostinati a non andargli incontro con lo spostare di una o due ore gli orari dei consigli. Quello di Di Domenico è stato un atto di altruismo per rispetto della democrazia e per rispetto di tutti quei cittadini toresi che ci hanno dato la fiducia. Quindi ONORE all’ex consigliere Di Domenico, che non merita assolutamente i commenti di insensata ironia espressi dal sindaco nella scorsa seduta consiliare.
Infine le osservazioni del sindaco, formulate in base a supposizioni del tipo: “Di Domenico si è dimesso per una forzatura esterna, ecc…” sono solo dei film. Questi film, a nostro avviso, sono stati montati ad arte da chi voleva giustificare le proprie defaillance, cercando di addossarne la colpa su altri. Ma tali film si calano male nella realtà che viviamo. Contrariamente a quanto pensa il sindaco, NOI , al contrario di ALTRI, le decisioni siamo in grado di prenderle DA SOLI, poiché portatori ognuno di una propria identità e capacità di iniziativa. I metodi di delegazione del pensiero li lasciamo ad ALTRI.
Nella delibera di Consiglio Comunale numero 11 del 19/03/2013 non è stato riportato l’intervento del consigliere Cassetta, che ha detto la minoranza favorevole a far rientrare il nostro percorso tratturale nel progetto portato in consiglio, anche in prospettiva dello sviluppo e della valorizzazione del territorio.
Nella delibera di Consiglio Comunale numero 12 del 19-03-2013 è presente una convenzione differente da quella fornita dal Comune al consigliere Cassetta nel precedente consiglio. Nella stessa deliberazione manca tutta la discussione tra i consiglieri di minoranza e il sindaco, in forza della quale noi contestavamo l’articolo 4 della convenzione a noi fornita, onde evitare problemi agli amministratori del Comune di San Giovanni in Galdo, e il Sindaco per tutta risposta affermava che non erano problemi del comune di Toro, al più, se ci fosse stato qualche controllo, sarebbe stato fatto ai danni degli amministratori di San Giovanni in Galdo, non quelli di Toro.
Ovviamente condanniamo questo modo di pensare egoistico, o per meglio dire, non altruistico del sindaco nei confronti degli amministratori di San Giovanni in Galdo. Ma prendiamo atto con soddisfazione che, nonostante la convenzione presente nella suddetta delibera non sia la stessa che è stata votata nella precedente riunione consiliare, comunque non presenta il dettato dell’art.4 che abbiamo contestato e che avrebbe potuto portare noie agli amministratori del Comune di San Giovanni in Galdo. Ci sentiamo sollevati poiché, nonostante le nostre parole sono state ribattute con frasi sprezzanti, poi, nella “nuova” convenzione, non compare l’articolo da noi contestato. Ma guarda un po’…
Per tutte queste motivazioni, noi decidiamo di non approvare il verbale della seduta precedente, poiché vi sono stati omessi fatti e brani che riteniamo fondamentali nella discussione di tale seduta. Preannunciamo, inoltre, che detto verbale, corredato con le nostre considerazioni, sarà inviato agli organi di controllo preposti per permettere loro di controllarlo ed eventualmente fugare le nostre perplessità. ”
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Postato il Lunedì, 13 maggio 2013 @ 17:00:00 di toroweb |
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