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Architetti Sollazzo e Panichella: due precisazioni sul crollo al pozzo Peluso |
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In merito alla segnalazione del cedimento del muro di contenimento in zona Fontana Peluso (Clicca e leggi la segnalazione), rIceviamo e pubblichiamo, in stretto ordine di arrivo, due comunicazioni distinte, indirizzateci, rispettivamente dall'architetto Antonio Sollazzo e dall'architetto Luciano Panichella.
Il muro crollato
Architetto Antonio Sollazzo: RISPOSTA A "I MONUMENTI TORESI CADONO": Mail 8 gennaio 2013
Cara Redazione e caro sig. Luca Castiello,
vi faccio anch’io gli auguri di buon anno e al contempo i complimenti per l’attenzione che ponete verso la cosa pubblica denunciando disattenzioni e disservizi poste nella gestione e nella realizzazione delle opere pubbliche. Io accetto sempre con entusiasmo critiche costruttive perché sono convinto che in una professione come la mia possono soltanto portare a migliorare la qualità delle opere progettate. Accetto critiche fondate però su dati di fatto e soprattutto le accetto da persone che sono in grado di argomentare in modo concreto. Capisco bene che questo è un modo di attaccare l’operato dell’Amministrazione Comunale, perseguire tale fine diffamando il mio operato e il mio nome non è accettabile. Mi riferisco non soltanto a quello che avete scritto e pubblicato su Toroweb ma anche su ciò che il sig. Castiello ha pubblicato su Facebook. In primo luogo restituire dei compensi non ancora incassati mi sembra un tantino difficile, e non parlo solo del compenso da direttore dei lavori, ma anche di quello dell’impresa per l’esecuzione dei lavori. Vi faccio presente inoltre che per la realizzazione delle opere pubbliche i progettisti, i direttori dei lavori e soprattutto le imprese esecutrici sostengono costi e spesso per portare a termine l’operato sono costretti ad esporsi anche nei confronti di istituti di credito. Tuttavia non è questa la questione che più mi ha stizzito ma quella in cui mettete in dubbio la qualità della progettazione e dell’esecuzione dei lavori. Su questo argomento voglio soffermarmi un po’ di più spigandovi quello che è stato fatto e dove avete preso il grande abbaglio. L’opera in questione non ha riguardato in alcun modo il restauro della fontana, ma ha focalizzato la sua attenzione sul recupero ambientale di un’area degradata utilizzando tecniche di ingegneria naturalistica. È vero che all’interno dell’area vi è la presenza di ben due fontane, ma nessuna delle due è stata toccata perché il progetto per il loro recupero è stato candidato sulla Misura 3.2.3. del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Molise 2007/2013. Purtroppo questo progetto è stato il primo degli esclusi per mancanza di fondi. Fatta questa breve digressione Torno invece all’opera pubblica in questione e ci tengo a sottolineare che la parte di muratura a secco crollata non è stata in alcun modo toccata dal progetto di recupero ambientale. Mi meraviglio di come voi, persone così attente, abbiate potuto pensare che un progetto di restauro lasciasse completamente inalterato un manufatto architettonico. In quel caso vi avrei dato pienamente ragione e avrei chiesto pubblicamente scusa all’intera collettività torese pagandone chiaramente le conseguenze legali. Alla luce di quanto ho scritto vi invito a recarvi presso gli uffici comunali dove potete liberamente prendere visione del progetto. Se ci tenete particolare, vi posso fornire personalmente e a mie spese una copia del progetto. Sono anche disposto a spiegarvi, nel caso in cui il progetto non vi è chiaro, quali sono state le scelte progettuali con i relativi costi. Tuttavia per ovviare a questa situazione incresciosa bastava che il sig Castiello si soffermarsse qualche istante in più il giorno 3 gennaio 2013 nei dintorni della fontana dove è ubicato il cartellone pubblicitario e dove sono riportati quelli che sono stati gli interventi progettuali. Ma capisco che in questa società consumistica il tempo è denaro e perderne per leggere prima di sparare a zero su qualcuno è troppo dispendioso. Spero di avervi dato, con queste poche righe, un consiglio sul modo di comportarsi nei confronti di qualcuno che ogni giorno mette dedizione e passione nel lavoro ed è abituato a sudarsi la pagnotta quotidianamente. A questo punto mi sorge una dubbio: chi deve chiedere scusa alla collettività torese i progettisti e gli esecutori dei lavori o chi ha creato questa situazione? Credo che solo la collettività possa sapere quale sia la risposta.
Colgo inoltre l’occasione di porgere gli auguri di un buon 2013 a tutti i cittadini di Toro.
Arch. Antonio Sollazzo (direttore dei lavori)
* * *
Architetto Luciano Panichella: "Precisazione in merito ad un articolo pubblicato il 3 Gennaio 2013"
Mail 8 gennaio 2013
Salve redazione Toro Web,
si interviene per portar chiarezza su una questione evidenziata in una pubblicazione del 3 Gennaio 2013, dopo la lettera dell’amico Luca Castiello. Ci si sente in dovere di intervenire per due motivi fondamentali: il primo per essere stati direttamente chiamati in causa (Arch. Luciano Panichella e Arch. Antonio Sollazzo) per l’intervento di “riqualificazione ambientale con tecniche di ingegneria naturalistica” riguardante il bando indetto dalla REGIONE MOLISE e per effetto del quale a Toro sono stati fatti i lavori di riqualificazione di un percorso pedonale identificato in Via del Molino; il secondo semplicemente per portare un po’ di chiarezza sulla notazione fatta il 3 Gennaio sia sul sito di Toro Web che sulla pagina face book della redazione.
Premettendo che questo intervento è in totale assenza di ogni forma di polemica sia politica, partitica o di qualsiasi altra natura essa possa essere interpretata e che questa notazione è unicamente di parte tecnica, si riporta l’oggettività dei fatti in quanto in possesso di dati ed elaborati tecnici, i quali non si prestano ad interpretazione ma solamente a lettura e riscontro.
La notazione dell’amico Luca Castiello non è stata fatta dopo una minima documentazione dell’opera realizzata, poiché (come si può notare anche ad una semplice lettura del cartello esplicativo posto all’inizio dell’intervento realizzato) le zone oggetto dei lavori non comprendono la realizzazione e la manutenzione della parte di muro di contenimento incriminata dato che i fondi messi a disposizione non erano sufficienti a tale scopo. Infatti l’intervento portato a termine è stato quello di ripulitura della zona da vegetazione infestante, da rifiuti presenti in grande quantità; dalla sistemazione della strada pedonale con le tecniche concesse dal bando e con i fondi a disposizione; dalla realizzazione di pendenze e scoli per il deflusso delle acque modellate con il terreno esistente e per questo oggetto di attenzione e cura; dalla realizzazione di una palizzata di contenimento in pali di castagno; dall’idro semina e dalla realizzazione del muretto di contenimento a secco eseguito con pietra calcarea.
Per quanto riguarda il muretto appena citato la parte realizzata è quella che inizia dalla “fontana-Pozzo Peluso” verso la palizzata in castagno. In più dovendo rispettare un BANDO REGIONALE che prevedeva l’utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica per la RIQUALIFICAZIONE DI PARTI MOLTO DEGRADATE, in allegato alla documentazione tecnica/fotografica del cantiere e a quella della realizzazione dei lavori, alla Regione Molise è stato inviato anche un piano di manutenzione per quanto riguarda le opere realizzate.
Sottolineo ancora una volta che non solo la parte oggetto della notazione del 3 Gennaio, ma anche la manutenzione e/o la sistemazione-riqualificazione del “Pozzo Peluso” stesso, sono estranei all’intervento effettuato. Pertanto i lavori eseguiti (con attenzione e a regola d’arte, oltre che con etica professionale, dai tecnici citati) all’incirca sei mesi fa sono in uno stato di piena efficienza e funzionalità.
Sperando di essere stato utile a portare un po’ di chiarezza su un fraintendimento dovuto alla poca informazione dei fatti, riportando l’oggettività delle cose e sottolineando ancora una volta che (il lavoro dei tecnici, chiamati in causa, è sempre stato fatto in piena coscienza e con rispetto dell’etica professionale), si chiede alla redazione di Toro Web di pubblicare giusta smentita sia sul proprio sito che sulla pagina face book, in quanto una notazione come quella del 3 Gennaio oltre a NON ESSERE ASSOLUTAMENTE VERITIERA, mette in cattiva luce INGIUSTAMENTE, l’operato ed il lavoro di persone che (come tutti) si impegnano giorno per giorno; inoltre si chiede cortesemente di pubblicare la presente lettera unitamente alla smentita.
Si fa notare che non è assolutamente intenzione di nessuno ostacolare chi vuole far politica nei modi, nei tempi e nei termini che ritiene opportuni, ma questo non significa tirare in ballo terzi SOPRATTUTTO CON OSSERVAZIONI INESATTE mettendo così ingiustamente in cattiva luce l’operato di persone estranee a qualsiasi “faida” politica.
In tutto ciò vi risparmio i dettagli sulla questione dei compensi …“soldi che la direzione lavori dovrebbe ricacciare”
Ringraziando per l’attenzione prestata si porgono distinti saluti e gli auguro di un buon 2013 pieno di serenità a tutta la popolazione di Toro
Arch. Luciano Panichella (Direttore dei lavori) ______________________________________
Gentili Architetti Sollazzo e Panichella,
riceviamo e pubblichiamo le Vostre note dettate anche per “portare un po’ di chiarezza” (citiamo da Panichella). Non capiamo tuttavia perché vi siete sentiti “direttamente chiamati in causa” (sempre citando da Panichella), visto che Luca Castiello, nel segnalare il crollo del muro adiacente alla Fontana Peluso, ha fatto un riferimento generico, seppure amaro e ironico, a “chi ha progettato ed eseguiti i lavori a regola d’arte”. I lavori fatti al muro crollato non rientrano tra quelli di Vostra competenza? Avete fatto bene a dichiararlo. Ma non essendo parte in causa, potevate astenervi dall'aggiungere valutazioni non tecniche, che pure avete creduto di fare sull’operato altrui.
Una precisazione. La parte interessata dal crollo è anch’essa opera recente, progettata e realizzata in tempi recenti. Lo prova in maniera incontrovertibile la foto che pubblichiamo in calce. I dati tecnici della fotocamera dicono che è stata scattata l'11 maggio 2009. Sicuramente è posteriore al 1 settembre 2007, quando per amore verso la nostra terra, avevamo segnalato all’Amministrazione comunale, nella persona dell sindaco Angelo Simonelli, lo stato di incuria e abbandono in cui versavano alcune storiche fontane di Toro delle quali fornivamo anche precisi ragguagli storici (clicca qui per leggere la segnalazione-lettera aperta). Ed è posteriore alla sommaria bonifica effettuata di conseguenza (si veda il ghiaione posto davanti al pozzo, nella foto sottostante).. Nel 2009 (o comunque posteriormenteal 1 settembrel 2007), come si può vedere chiaramente nella foto, iI muro crollato e il suo prolungamento a monte non c’erano. Il preesistente muro, adiacente alla fontana Peluso, terminava grosso modo, dove poi è avvenuto il collasso. E dove, probabilmente, è avvenuto il raccordo, di cui sono traccia i travetti di cemento, posti in senso trasversale, venuti alla luce dopo il crollo del muro. Sotto al quale, non sappiamo quando è stato poi realizzato un pozzetto in cemento di raccolta acque, che ha raccolto anche parte del muro caduto.
In ogni modo, sei mesi fa, all’inaugurazione di tutta la zona restaurata e bonificata, il muro era ancora in piedi. Essendo poi crollato, crediamo sia stato legittimo e doveroso denunciare il fatto, senza puntare il dito contro nessuno. Certo non sarebbe stato giusto girare il capo dall’altra parte. Ora, prendendo atto della vostra dichiarata estraneità, resta in piedi la segnalazione di un lavoro di interesse pubblico, fatto non sappiamo da chi, con i soldi pubblici, che non ha retto alla prova di un tempo assai limitato, per altro in assenza di condizioni meteorologiche particolarmente avverse.
Cordiali saluti
Giovanni Mascia
(Redazione ToroWeb)
(Maggio 2009) Pozzo Peluso: nel muro a monte non era stato ancora costruito il prolungamento, in parte crollato (Clicca e ingrandisci la foto)
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Postato il Giovedì, 10 gennaio 2013 @ 18:10:00 di giovanni_mascia |
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