Una sorella per suocera (ricordi di vita paesana)
Data: Wednesday, 31 March 2010 @ 09:30:13
Argomento: Poesie e racconti


Con l'appuntamento settimanale dei proverbi toresi, abbiamo tenuto un po' da parte i simpatici racconti del Figlio del Fornaio. Ora che il ciclo annuale dei proverbi è terminato, torniamo volentieri a pubblicare qualche suo aneddoto, ringraziandolo per la disponibilità, sicuri di interpretare anche i sentimenti degli amici di ToroWeb.



25 agosto 1920. Dal municipio di Toro, allora allocato in Casa D'Amico, prende l'avvio il corteo che si porterà in piazza della Chiesa per l'inaugurazione del Monumento ai Caduti.


La casa dei Cardillo era veramente grande, tanto che furono indotti ad affittare la parte alta al Comune, che vi insediò il Municipio (almeno fino al 1920, vedi foto).

In famiglia predominavano i medici, ma vi erano anche colonnelli, sacerdoti e monsignori. Erano ligi agli studi ma non amavano il sacramento del matrimonio. Per le faccende domestiche avevano preso una donna di Jelsi, che, tra l´altro, era anche molto bella.

Dopo qualche anno di permanenza in casa Cardillo, la donna si ritrovò, suo malgrado, incinta. I padroni di casa non la ripudiarono, anzi attesero ansiosi la nascita di Antonio che prese il cognome della madre, D´Amico.

Quando tutti i Cardillo passarono a miglior vita, Antonio D'Amico visse spensieratamente con la rendita dei beni ereditati. Era un uomo buono. E da uomo buono morì: Accadde quasi davanti a casa sua, in Piazza S. Mercurio. Accorso per dirimere una lite tra un torese e un commerciante di Monacilioni, fu colpito da una pugnalata dal forestiero.

Lasciava orfano Francesco che divenne ben presto un buon falegname. Francesco si accasò ed ebbe cinque figli maschi, tutti falegnami come lui, a parte uno che scelse la vita religiosa, Padre Raffaele D'Amico. In paese saranno conosciuti con il soprannome di Lempeiúne.. Ebbe anche una figlia femmina, Luisella 'a Lempeione. Ma per un improvviso malore al cuore della consorte Francesco rimase vedovo. Allora si risposò con Antonia, mentre suo figlio primogenito sposava la sorella di Antonia, Fiorentina.

Uno alla volta anche gli altri figli si sposarono e lasciarono la casa paterna, dove rimasero solo Francesco e il primogenito Vincenzo, con le rispettive mogli. Da sorelle quali erano, era lecito aspettarsi che andassero d´accordo. Invece no. Anche a causa della forzata coabitazione, una volta diventate suocera e nuora, Antonia e Fiorentina si impegnarono a tal punto a rafforzare il luogo comune, che le obbligava a vivere in perenne contrasto, da diventare proverbiali.
Il figlio del fornaio





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