Un successone la serata ToroWeb in onore di Frank Salvatore
Data: Saturday, 21 August 2010 @ 12:06:54
Argomento: Cultura


Un pubblico attento, qualificato e oltretutto assai numeroso, ha gremito la chiesa del Convento di Toro per la serata di presentazione del libro di Frank Salvatore, L'ardua strada. Dalla schiavitù a Barack Obama.




Il convento gremito da un uditorio attento e compartecipe


Il festeggiato speciale Frank Salvatore

Una serata di festa, di quelle che riconciliano con il mondo e con la vita. Come da programma, il benvenuto agli ospiti è stato dato pochi minuti dopo le nove, quando il folto pubblico intervenuto ha preso posto nella navata della chiesa.




A fare gli onori di casa Giovanni Mascia, a nome della redazione di ToroWeb, organizzatrice della festa con il fattivo coinvolgimento di Antonio Salvatore.

Una festa che è stata resa possibile dalla disponibilità di padre Cesare e padre Giacinto, e soprattutto dalla presenza calorosa degli intervenuti, che in qualche caso hanno fatto i salti mortali per far quadrare la serata con gli impegni precedentemente assunti e con le sacre vacanze, pur di non mancare all'appuntamento in onore di Frank Salvatore.




Dopo i saluti dell'Assessore provinciale Angelo Cristofaro anche a nome del Presidente D'Ascanio, impossibilitato a partecipare, il collega Pietro Montanaro, assessore per i Rapporti con i Molisani nel Mondo, ha consegnato una targa ricordo a Frank Salvatore che l'ha ricevuta con visibile commozione.




Si è entrati nel vivo della manifestazione. Antonio Salvatore ha incantato i presenti con ipotesi e riflesioni sulla fondazione di Toro. Partendo dall'analisi di documenti, del territorio, dei reperti in esso ritrovati, dalla toponomastica, dalla topografia, Antonio Salvatore ha coinvolto l'uditorio attentissimo con osservazioni suopportate da immagini sapientemente scelte. Alla fine del percorso si è compiuto il sortilegio di veder materializzare sullo schermo la torre longobarda (l'attuale campanile), posta di vedetta a cavaliere della Valle del Tappino, in uno scenario di boschi. L'emozione dei presenti è stata palpabile: hanno visto quello che molto presumibilmente i nostri lontani progenitori hanno visto 1300 anni fa circa. La torre che dominava il "toro", ovvero il colle cacuminatus et rotundus, acuminato e rotondeggiante, allora ricoperto di boschi e oggi di case.

La materializzazione di un sogno che solo la passione per l'archeologia e la storia , e anni e anni di dura ricerca sul territorio hanno reso possibile.


Una immagine emblematica dell'appassionato intervento di Antonio Salvatore

I presenti hanno apprezzato e gradiito moltissimo: un lungo applauso fragoroso ha accolto la brillante esposizione di Antonio Salvatore, miiltare di prefessione, in servizio a Roma, presso lo Stato Maggiore dell'Esercito, Reparto PIanificazione Generale e Finanziaria

A seguire l'intervento di Giovanni Mascia, di raccordo, sulla evoluzione demografica, dalla fondazione di Toro ai giorni nostri, dalle rue, ai grattaicieli.: E lo ha fatto presentando un documento inedito di eccezionale interesse, che fino ad oggi era ritenuto dagli storici frutto di fantasia di qualche erudito locale. Grazie alla cortese disponibilità di Stefano Vannozzi, in sala per l'occasione, i presenti hanno potuto vedere sullo schermo un dettaglio significativo della donazione di Toro a Santa Sofia di Benevento, una pergamena datata 1090, scovata a Benevento dallo studioso romano di origini cercesi.


Un dettaglio della pergamena inedita del 1090.
Con la donazione a Santa Sofia, Toro fa il suo ingresso nella storia


Con tale documento, redatto da un notaio di Campobasso: il castellum di Toro, ovvero l'abitato fortificato di Toro, fa il suo ingresso ufficiale nella storia con la descrizione dei confini quasi perfettamente sovrapponibili a quelli odierni. Ma c'è di più insieme a Toro fanno il loro ingresso nella storia, moltissimi comuni vicini come Jelsi, San Giovanni in Galdo o gli scomparsi Civitella, Ripitella, Cantalupo e altri. Nel documento, infatti, si sottoscrivono in veste di testimoni tutii i loro rispettivi feudatari con tanto di nome.

Il documento ritrovato da Vannozzi ha una importanza addirittura capitale per Toro: grazie ai nuovi padroni, agli abati di Santa Sofia, i nostri progenitori hanno goduto per secoli del privilegio dell'esenzione fiscale. Toro, paradiso fiscale. Di qui il relativo benessere, o per lo meno la miseria mitigata di Toro rispetto agli altri paesi del Molise. Di qui l'espansine demografico del paese, che nel Cinquecento era al decimo posto tra i centri abitati più popolati del Molise. Di qui poi - per brevità di esposizone saltiamo alcuni secoli - l'eplosione di fine Ottocento quando un paese che si avviava a sfiorare i 3000 abitanti scopre la via dell'emigrazione e si riversa in massa oltre oceano, verso New York, San Paolo del Brasile, Buenos Aires. Un flusso imponente e necessario, che ha portato al lento ma insearabile spopolamento del paese, la cui popolazione si è pressocché dimezzata in poco più di un secolo, registrando ad oggi poco più di 1500 unità.


Giovanni Mascia si accinge a presentare alcune immagini della vita di Frank Salvatore

L'excursus storico ha permesso di inserire la vicenda umana e letteraria di Frank Salvatore nell'ondata migratorio torese, e di presentare fugacemente i suoi due libri: Buick Toro Cb (tradotto poi in inglese con il titolo di Janus. Two countries. Two love stories) che è del 2003 e L'ardua strada. Dalla schiavitù a Barack Obama (2009).



L'ardua strada edito a tappe forzate a Campobasso nell'agosto 2009, durante la scorsa estate molisana di Frank, è il racconto della tragica ma entusiasmante epopea dei neri in America, nella "terra della libertà" macchiata dal peccato originale della schiavitù. Epopea, bagnata dal sangue degli oltre seicentomila morti della guerra civile, quando si affrontarono da un lato i due milioni di soldati delle truppe abolizioniste degli Stati del Nordi contro il milione di soldati dgli schiavisti degli stati del Sud. Un conflitto dalle proporzioni immani, cui parteciparono anche battaglioni di italiani, garibaldini con i nordisti e borbonici con i sudisti. Con parole semplici, illustrate dal mille episodi e un suggestivo corredo fotografico, Frank Salvatore ci accompagna lungo le tappe di un'epopea di segregazione e miseria, diritti negati, rivolte sanguinose, e sogni epocali da Jim Crow a Malcom X a Martin Luther King. Un'epopea che nel 2008 ha portato all'incredibile elezione di un afroamericano alla guida degli Stati Uniti d'America. Ancora più incredibile se si ritorna con la mente ad appena mezzo secolo prila, all'America spensierata degli Happy Days, di Elvis Presley e del ronk' roll, quando la più potente democrazia del mondo continuava a registra crimini orrendi. Come il linciaggio avvenuto nel 1955 a Money (Missussippi) di Emmett Till, un quattordicenne di colore, reo di aver fatto delle avancesa una donna bianca.


A sinistra, la copertina di Buick Toro Cb, e a destra la versione inglese dal titolo Janus..


Il romanzo Buick Toro CB , premio Maiella 2004, allude nel titolo alle due patrie dello scrittore: la Buick è l'enorme automobilona americana, mentre Toro CB è la targa personalizzata con la sigla delle sue origini.


La targa personalizzata di Frank Salvatore,
lampante dimostrazione di quanto ci tenga alle sue origini toresi.



Vi è narrata vicenda biografica di Frank Salvatore, che è stata velocemente ricordata dallo stesso scrittore: la misera infanzia vissuta a Toro al tempo del fascismo imperante e della seconda guerra mondiale, quando per farsi luce lungo le stradine buie si faceva uso di tizzoni accesi, l'incerto destino del primo dopoguerra, il ricongiungimento nel 1947 con il padre emigrato negli USA fin dalla fine della Prima Guerra Mondiale, l'esperienza di emigrante diciannovenne, assai diversa dai connazionali che avevano lasciato il paesenei decenni precedenti, ma comunque irta di difficoltà un poco alla volta affrontate e vinte.E poi il diploma, lo studio e il lavoro, la laurea in lingua e letteratura spagnola, il servizio militare con i gradi di sottotenente, la storia di amore con Grace, americana figlia di immigrati molisani, l'insegnamento, i figli, l'attività per la diffusione della lingua e la cultura italiana in America, i viaffi annuali che dal 1961 lo hanno riportato ogni anno, in estate, a Toro. La vita di un Janus bifronte con lo sguardo proiettato verso l'oriente della sua terra d'origine e l'occidente della sua patria di adozione, gli Usa, patria di mille contraddizioni, ma di mille opportunità, dove a tutti - ha detto Frank Salvatore - è data l'opportunità di riuscire nella vita. Lui è stato fortunato, è riuscito a realizzare il sogno americano.








FranK Salvatore firma agli amici decine e decine di copie del suo libro

Caloroso l'abbraccio dei toresi all'autore, chiamato in conclusione di serata a firmare le dediche a decine e decine di copie del suo libro, andato letteralmente a ruba.
Ad maiora, dicevano i latini. A meglio a meglio i toresi di ieri e di oggi.

---------------------------------------------------------------------------------




Servizio di Telemolise sulla serata, a cura di Tonino Danese, 21 agosto 2010
Clicca sul pulsante centrale per far partire la registrazione


Foto di S. Nazzario
Video di Telemolise



Questo Articolo proviene da TORO Web
http://www.toro.molise.it/

L'URL per questa storia è:
http://www.toro.molise.it//modules.php?name=News&file=article&sid=1136