Toro vecchia: ricordando Berta Tatta
Data: Wednesday, 26 January 2011 @ 17:22:19
Argomento: Poesie e racconti


Il signor Franco Pepe da Vicenza ci invita a pubblicare, e lo facciamo molto volentieri, una poesia di Berta Tatta, moglie del compianto generale Francesco Tatta. Pur essendo di Ferrara, la signora Berta l'ha dedicata al paese del marito. La poesia si intitola Toro vecchia ed è compresa nella raccolta Il mio animo nella penna, pubblicata senza data a Campobasso, Arti Grafiche La Regione, non prima del 1983.



TORO VECCHIA

Il vecchio borgo
piccolo e maestoso
con la torre campanaria,
intrecciato da strette vie
come veneziane calli
domina, da millenni,
le sottostanti valli.

Le basse case antiche,
accostate l'una all'altra,
fanno delle vie, poi,
lunghi e stretti corridoi.

Hanno, queste case,
portali di marmo o pietra,
la finestrella a lato
con grata di ferro
dai disegni strani,
abbellita da rossi gerani.

Posta su alti gradini
una piccola cappella
dedicata a San Rocco,
tenuta bene da fedeli del loco.

Il borgo è silenzioso,
forse l'unico rumore
è l'orologio della torre
che suona tutte l'ore.
Poi, a primavera, allo
stormir di rondini
che, dai nidi, fan capolino
giocando a rimpiattino. *

Le donne, con l'afa e la calura,
sedute avanti casa cercano la frescura
e, mentre chiacchierano, dalle loro mani
escono pizzi e ricami.

Qui il tempo si è fermato,
par di leggere in un cartello immaginario:
è vietato l'ingresso
al rumoroso progresso.

Berta Tatta

* C'è qualcosa che non quadra nello "stormir di rondini" e nella frase lasciata in sospeso: forse un banale errore di stampa, che oramai, dopo la scomparsa dell'autrice è difficile da emendare.





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