Toquinho Toro Festival, una morte annunciata
Data: Thursday, 21 July 2011 @ 23:24:11
Argomento: Riceviamo e pubblichiamo


Riceviamo e pubblichiamo una nota di Dante Gentile Lorusso assai critica sulla sospensione del Toquinho Toro Festival deliberata dal Consiglio Comunale di Toro il 29 giugno scorso. Secondo Gentile Lorusso, che – lo ricordiamo – è stato uno degli ideatori e responsabili del Festival, si tratta di una decisione sconcertante con la quale, grazie a una motivazione surreale, si è “voluto uccidere un sogno”.


Toquinho in concerto a Toro 30 luglio 2008


Dante Gentile Lorusso con Toquinho, tra Giovanni Mascia e André Bartholomeu
(foto Sandro Nazzario)


La notizia della sospensione del Toquinho Toro Festival mi ha colto di sorpresa e forse per questo motivo sono rimasto letteralmente basito e trasecolato, anche se da qualche tempo giungevano voci di una morte annunciata.

Indescrivibile la delusione e l’amarezza dopo aver saputo che a fine giugno il Consiglio Comunale di Toro ha preso il provvedimento all’unanimità, con una motivazione che considero davvero surreale. Hanno voluto accomunare le sorti del Festival, evento nato intorno al chitarrista e cantante di origini toresi Antonio Pecci Filho detto Toquinho, al destino del terrorista Cesare Battisti, responsabile di alcuni delitti commessi in Italia tra il 1977 e il 1979.

Questo è quanto si legge nella delibera consiliare:

    L’ultimo punto all’ordine del giorno, votato all’unanimità, ha riguardato la sospensione del Toquinho Toro Festival, in segno di protesta contro le autorità governative brasiliane per la recente sentenza dell'Alta corte brasiliana, che ha confermato il rifiuto all'estradizione del terrorista Cesare Battisti. In linea con altre amministrazioni italiane, il Consiglio, pur ribadendo i sentimenti di amicizia e fratellanza con la Comunità brasiliana di Itatiba, ha deciso l’interruzione del festival, nato in onore del noto cantautore brasiliano di origine torese e con lo scopo di promuovere la cultura brasiliana, almeno fino a quando la Corte di Giustizia dell’Unione Europea non si pronunci sul caso.

Non capisco perché si sia voluto arrivare a questo. Dopo le proteste e il ricorso alla Corte di Giustizia Europea, non mi risulta che il Governo Italiano, capeggiato da Silvio Berlusconi, abbia interrotto i rapporti di scambio bilaterali con il Governo del Brasile presieduto da Dilma Roussef, e non sono a conoscenza di annullamenti o sospensioni di manifestazioni culturali, sociali o sportive che coinvolgono in qualche modo l’importante Stato dell’America Latina, che vanta una delle economie più in crescita del mondo. Allora, perché a Toro hanno voluto uccidere un sogno?

In questi giorni sono pervaso da un sentimento di sconforto, perché immaginavo che le attese costruite intorno a questo appuntamento dovessero essere altre. Penso di aver contribuito all’ideazione e alla nascita del Festival, mettendo in campo il mio entusiasmo e la mia passione. Per il mio ruolo di coordinatore non ho mai chiesto nulla in cambio e neppure un centesimo di euro è stato sborsato dalle casse del Comune di Toro in favore del sottoscritto, anzi ho donato anche un mio quadro che è stato consegnato al vincitore del secondo concorso di chitarra intitolato al paulista-torese Toquinho. Ma evidentemente non bastava e per questo l’anno scorso, prima dell’inizio della terza edizione del Festival, sono stato epurato, messo alla porta senza che nessuno, a tutt’oggi, si sia degnato di fornirmi uno straccio di motivazione. Forse almeno un segno di correttezza lo avrei meritato, ma capisco che di questi tempi è chiedere troppo.

Sono convinto che il Toquinho Toro Festival rappresentava una importante occasione per Toro, un momento straordinario di visibilità e di riconoscibilità: un contenitore dove potevano confluire una serie di iniziative, un luogo di incontro, di dialogo, di partecipazione e di crescita. Invece si è preferito azzerare, tornare indietro e praticare la politica del MURO, la politica della divisione, una cattiva politica che inesorabilmente impoverisce la comunità.

Buona estate a tutti e, purtroppo, buon ritorno nell’orbita delle anonime sagre paesane.

Dante Gentile Lorusso

Clicca e leggi l'articolo sulla Delibera del Consiglio Comunale n. 17 del 29 giugno 2011





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