Il terremoto dimenticato di Toro: stop alla proroga commissariale di Iorio
Data: Thursday, 19 January 2012 @ 01:32:35
Argomento: Lavori Pubblici


Stop del governo allo stato di criticità. A quasi dieci anni di distanza dal terremoto del 2002, arriva un'altra doccia fredda per i terremotati e i cittadini di Toro che da un decennio inutilmente sperano di rientrare nelle loro case e di rivedere aperti la chiesa, il municipio, e le strade chiuse. Altro che lavori che sarebbero iniziati a giugno o quando sarà, altro che scampanii elettorali....


Il Muncipio di Toro, lato Via Sotto le Case,
l'edificio è ancora puntellato e inagibile a dieci anni dal terremoto


A dieci anni di distanza dal dramma del terremoto, che nel nostro paese ha causato ferite profonde e ancora sanguinanti, arriva un'altra mazzata. Il governo non ha prorogato la gestione commissariale di Iorio. Ovviamente sul sito della Regione Molise tale decisione è definita: «Paradossale».

Non giudichiamo in generale, ma visto quello che la gestione commissariale del Presidente Iorio ha fatto o non ha fatto per Toro, tanto paradossale la decisione governativa non ci sembra. Per quanto ci riguarda è meglio smantellare una struttura se non risolve i problemi per cui è sorta, se non altro si risparmiano i fondi per il suo funzionamento.

Ma questo è solo il nostro modestissimo parere. Sul sito della Regione, com'è intuibile, la pensano diversamente e se la prendono con il Governo tecnico che "ha deciso di bloccare la macchina della ricostruzione post terremoto in Molise invece di agevolare il completamento degli interventi necessari per il rientro di tutte le famiglie ancora senza una casa".

Perché è così: a dieci anni di distanza dal sisma, stando al sito ufficiale della Regione Molise, chi impedirebbe il rientro delle famiglie nelle proprie case è il governo tecnico che ha solo settimane di vita. E non chi ha operato nei nove anni precedenti.

Per la precisione, a parlare è il Consigliere regionale di Progetto Molise e Delegato per la ricostruzione, Nicola Eugenio Romagnuolo, che è intervenuto in merito alla nota della Protezione Civile a firma del Capo Dipartimento, Franco Gabrielli. Lo stesso Franco Gabrielli, aggiungiamo noi, che è in predicato in queste ore di assumere le funzioni di commissario straordinario per il disastro della Costa Concordia.

Nel documento di Gabrielli (si precisa nel sito della Regione Molise), trasmesso anche ad altre Regioni colpite da calamità naturali, "si comunica l'impossibilità di prorogare di un altro anno lo stato di criticità nei rispettivi territori, ovvero il provvedimento che consente il funzionamento della Struttura commissariale e degli Uffici sisma dei singoli paesi".

E qui, come dicevamo e come si vede, più che per le sorti dei terremotati, si teme per il funzionamento della Struttura commissariale e degli Uffici sisma dei singoli paesi. Tale apprensione per le sorti degli uffici è ribadita anche nel paragrafo successivo, dove si accenna anche a "lavori in corso nei paesi", lavori di cui a Toro non si vede neppure l'ombra. Leggiamo insieme:
    «Si tratta di una decisione paradossale - dice Romagnuolo - arrivata proprio quando la Regione Molise, grazie agli sforzi e all'impegno del Presidente Michele Iorio ha ottenuto dal Governo il via libera all'utilizzo di ingenti risorse (Delibera Cipe) per completare la ricostruzione. In tal senso, e per evitare gravissimi disagi agli uffici comunali e regionali e soprattutto per evitare ritardi nei lavori in corso nei paesi, il Presidente si è già attivato presso gli uffici centrali al fine di individuare una soluzione al problema».

    Secondo il Delegato per la ricostruzione «ci troviamo di fronte ad un errore gravissimo commesso da un Governo tecnico che, da un lato, parla di rigore e di spese oculate e, dall'altro, di sviluppo; ma se davvero questo si vuole fare bisogna assicurare le risorse e le premialità alle regioni e non paralizzare le attività amministrative, in questo caso nelle aree colpite da calamità naturali come il Molise».

    «E' il modo peggiore - conclude Romagnuolo - di operare per le nostre comunità in un momento di crisi e di incertezza. Paghiamo di più con le nuove tasse e non otteniamo nulla in cambio se non mille vincoli come nel caso della ricostruzione. Confidiamo nelle azioni del Presidente Iorio affinché nei prossimi giorni ci sia un ravvedimento rispetto a tale operato, anche per continuare a garantire i tecnici presso le strutture Coc, figure oggi ancora più indispensabili con la certezza delle risorse finanziarie».

Ecco, non siamo sicuri che i terremotati e i cittadini di Toro gradiranno molto il riferimento finale di Romagnuolo che, invece di andare a loro e a tanti come loro, vittime del terremoto, è andato ai tecnici da garantire presso le strutture Coc. Dopo di che potranno mettersi l'animo in pace: struttura commissariale o meno, purtroppo molta acqua dovrà ancora passare sotto il ponte sul Tappino prima che sarà concesso loro di rientrare nelle loro case e vedere riaperti chiesa, municipio e strade chiuse del paese.

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