Una gita a Ielsi... a piedi (Toro che non c'è più)
Data: Saturday, 21 April 2012 @ 00:00:00
Argomento: Poesie e racconti


Ho letto l"articolo sulla gita in bici da Toro a Ielsi in un precedente numero del bollettino "La voce di Mercurio", e mi sono ricordato di un'altra gita nel lontano giugno del '56, organizzata da Don Camillo che aveva fissato un incontro tra i ragazzi dell' Azione Cattolica di Toro e quelli di Ielsi.


Anni Cinquanta del Novecento.
Don Camillo Iacobucci e un folto gruppo di ragazzi toresi dell'Azione Cattolica.
Giovanni Rossodivita, fila in alto, secondo da destra, tra il compianto Antonio Serpone e Mario Cutrone.



Una sera di metà giugno, alla fine dell'anno scolastico, tornai finalmente al paesello da Roma, dove avevo frequentato la terza media, In piazza, quando scesi dal pulman di Santoro, trovai gli amici che mi accompagnarono a casa, aiutandomi a portare i bagagli, e, tra le altre cose, mi dissero che all' indomani mattina saremmo partiti per Ielsi, a piedi, e con tutto l' occorrente per fare una partita di calcio con i ragazzi dell' A.C.di quel paese.

E così, al mattino successivo, di buon ora, tutti allegri, festanti, entusiasti, ci avviammo con l' Arciprete, a piedi, nella discesa della "costa" sulla strada per Ielsi. Eravamo una ventina e più di ragazzi, era una bella giornata di inizio estate, e facilmente e in poco tempo arrivammo al fiume. Lo attraversammo sul ponte e iniziammo la salita dall' altra parte, più lentamente.

Non ricordo quando impiegammo, ma arrivammo alla meta finalmente, anche se un po' stanchi, e là ci accolsero allegramente i ragazzi di Ielsi. Ci riposammo un po', visitammo la loro chiesa, l'oratorio, avemmo qualche incontro di lavoro su temi "religiosi" e poi ci offrirono un pranzo molto frugale (ricordo solo un piatto di "cannarencilli", non in brodo, ma col sugo, che io mangiai con particolare avidità !).

Dopo un breve riposo, scendemmo al campo sportivo, che si trovava nella parte bassa del paese a qualche km dalla chiesa, e iniziammo a giocare, che era quello che ci premeva di più, a noi ragazzi-calciatori. Non ricordo nemmeno il risultato finale della partitella, ma un episodio della medesima mi è rimasto impresso nella memoria.

Arbitrava la partita il presidente dell'.A.C.di Ielsi: un tipetto molto a modo, tutto precisino, che, ad un certo punto della partita, fischiò un fallo di punizione compiuto da Pauluccio De Michele, il quale contestò in malo modo tale decisione dell'arbitro, condendo le sue frasi con qualche "pla madonn".

Quel "signorino" di arbitro gli rispose sul merito della controversia, concludendo ".. .e poi, a me i ragazzi di A.C.che bestemmiano non piacciono!".

Terminata la partita,dopo i saluti di rito , ci avviammo sulla via del ritorno, acciaccat e stanchi. Giungemmo di nuovo al fiume, e dopo la micidiale salita della "costa", tornammo al nostro paesello, stanchi morti, ma contenti per la bella e avventurosa giornata trascorsa!

Dopo alcuni mesi, alla riapertura dell' anno scolastico, incontrammo di nuovo quell'arbitro signorino davanti l'istituto tecnico L. Pilla, perchè frequentava anche lui iol Ragioneria.

Giovanni Rossodivita





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