Maggio torese… Alla prossima stagione
Data: Monday, 14 May 2012 @ 10:44:20
Argomento: Riceviamo e pubblichiamo


Riceviamo e pubblichiamo alcune considerazioni sulle recenti elezioni e sulle prime ore della nuova consiliatura municipale. Ricordiamo che ToroWeb è a dispoosizione di tutti quelli che con argomentazioni civili esprimono le loro opinioni in merito al bene comune.




“Ha da passà a nuttata”: così il grande Eduardo de Filippo terminava una delle sue più belle commedie (Napoli milionaria). Con questa famosa frase e con un pizzico di ottimismo tipico di un sognatore ero pronto a commentare la recente tornata elettorale.

Purtroppo la nottata non è passata e quella “petacce” di sole agognata non è apparsa all’orizzonte. L’oscurantismo sembra ancora dominare. In democrazia regna sovrano il potere dei numeri, anche se per una miserevole manciata.

Detto questo però, corre l’obbligo di fare qualche considerazione, tenuto conto che la metà della cittadinanza pretende qualche risposta.

Il risultato non sarà per molto tempo dimenticato e digerito proprio per l’esagerato ottimismo che aveva preso il sopravvento in molti, malgrado un’analisi circostanziata suggerisse più attenzione. Così non è stato e i nodi primo o poi vengono al pettine.

A mio avviso molti sono stati gli errori commessi, la maggior parte dei quali dovuti al prevalere di eccessivi egoismi, di stupidi ed inutili interessi particolari a danno di quelli più rispondenti alle esigenze della comunità.

Di chi la colpa? Io credo che quello che è successo si debba attribuire anche alla debolezza della leadership, non sempre capace di mediare e gestire una situazione non particolarmente difficile. Accettando richieste che nulla avevano a che fare con il bene comune, la leadership si è accontentata di salvaguardare la sua posizione a scapito del risultato finale.

Una cosa buona però, si può ancora fare: lasciare spazio a quei giovani che hanno lottato con forza e vigore mettendo in luce anche apprezzabili capacità politiche. Le dimissioni da un ruolo già ricoperto e parecchio criticato sarebbero certamente un gesto apprezzabile che darebbe nuova energia per un’opposizione forte e vigorosa all’interno e all’esterno del consiglio comunale.

Mi auguro che questo avvenga in tempi brevi.

E adesso qualche considerazione sui “vincitori”. Intanto è d’obbligo fare gli auguri agli eletti per una vittoria che anche se sul filo di lana (la seconda volta), è pur sempre una vittoria.

Affermava un famoso intellettuale che la vera grandezza di un politico si evidenzia e si esalta non tanto portando a compimento il programma elettorale che, di solito, in termini percentuali si concretizza intorno ad un numero ad una sola cifra ma soprattutto esercitando il ruolo a cui si è chiamati come una vera e propria missione con abnegazione e spirito di sacrificio nei confronti di tutti i cittadini, avversari compresi.

E’ chiedere la luna nel pozzo? Non credo. Basta spogliarsi di quegli atteggiamenti arroganti ed irritanti. A Toro di sindaci amati e stimati da tutti ce ne sono stati. Si prenda esempio da loro.

Ma, ahimè, questi primi giorni di mandato non lasciano ben sperare. Si continua caparbiamente ad ostentare atteggiamenti provocatori e poco rassicuranti. Anche il manifesto affisso dal comune in cui il nome del sindaco giganteggia rispetto ai nomi dei consiglieri, denota una continuità pericolosa e non più accettabile che alimenta e favorisce una dolorosa spaccatura del paese.

Niente di nuovo all’orizzonte.

A questo punto se non ci saranno evidenti cambiamenti sarà necessaria un’opposizione forte e civile da parte di tutti in ogni occasione e circostanza. A cominciare, naturalmente, dai due consiglieri di minoranza che hanno sulle spalle la responsabilità di assicurare rappresentanza alla metà della popolazione e non potranno più permettersi di assentarsi dai consigli comunali, come purtroppo è successo il 12 maggio in occasione dell’insediamento del nuovo consiglio.

Con la certezza che ciò non si ripeterà, formulo di nuovo i migliori auguri per un buon lavoro nell’interesse di tutta la comunità torese.

Nicolino Iacobacci





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