La politica del "muro" (Toro, ieri e oggi/ 3)
Data: Friday, 24 August 2012 @ 09:11:50
Argomento: Riceviamo e pubblichiamo


Il cupo o, per altri, sano pessimismo di Luca Castiello sulla situazione socioeconomica di Toro ha innestato un serrato dibattito, avviato dalle osservazioni di Giovanni Rossodivita, con replica di Giovanni Mascia, chiamato direttamente in causa (clicca e leggi).
Aprendo la discussione al contributo di chiunque, cominciamo a pubblicare, in stretto ordine di arrivo, il pacato intervento di Dante Gentile Lorusso, posto dall'interlocutore tra le eccellenze toresi di oggi.




Dante Gentile Lorusso, in occasione della presentazione del suo volume
Attraversamenti. Sulla cultura artistica nell'Ottocento Molisano (Febbraio 2011)


Caro Giovanni Rossodivita,
seguo sempre con molta attenzione e con piacere i tuoi interventi su Toro Web, una fonte importante di informazione e di confronto democratico.

Anche in questo caso, la risposta a Luca Castiello, è sicuramente una interessante analisi condita ad arte con un pizzico di sana provocazione, che come al solito ti contraddistingue.

Confesso che sono sempre stato curioso di conoscerti per via del nome che ti hanno affibbiato: “Giovanni il comunista”, forse perché in paese eri l’unico che si spendeva veramente per lottare e portare avanti le proprie idee. Sai adesso che anch’io ho la chioma piuttosto imbiancata mi rivedo giovanissimo impegnato con passione contro certi schemi e certi galantuomini che spadroneggiavano nel mio paese.

Come sai non sono di Toro, ma ormai da oltre trent’anni frequento il borgo, dove ho deciso di vivere da più di un decennio insieme alla mia piccola famiglia.

Da qualche anno ho avuto il piacere di conoscere Luca, un giovane dotato di straordinaria sensibilità e una spiccata capacità nel saper guardare oltre certe apparenze, in definitiva, attrezzato di una marcia in più che qualcuno chiama creatività.

Devo dirti che la sua visione pessimistica riguardante la situazione che attanaglia questo paese, la condivido in pieno.

La comunità, infatti, è profondamente divisa e lacerata grazie all’opera di abili costruttori della politica del “muro”, una cattiva politica che porta solo all’impoverimento sociale e culturale. Su tutti aleggia il controllo asfissiante di stampo medievale di poche famiglie, quelle che in qualche occasione ho definito dei “signori della guerra”, impegnati da anni in faide tribali per stabilire ad ogni tornata elettorale la propria supremazia.

Il paese, nonostante le cose che tu hai abilmente elencato, risulta davvero spento e vive una condizione di incredibile calma piatta, dove tanti, troppi secondo me, si accontentano di sguazzare innocuamente. Purtroppo il dramma vero, dato davvero sconfortante, è rappresentato dal vivacchiare senza neppure un barlume di reattività dei giovani che si sono adagiati, ormai assuefatti, ad un quotidiano sempre più spento e privo di emozioni.

Per fortuna però adesso si registrano alcune presenze giovanili che lasciano ben sperare in un futuro migliore, ragazzi che vogliono scrollarsi dalle spalle il pesante fardello della rassegnazione e del piangersi addosso e con entusiasmo provano ad impegnarsi per la crescita e il trionfo di certi valori fondamentali del vivere civile. Persone aperte al confronto, capaci di guardare più lontano, consapevoli che la piazza di Toro non è l’ombelico del mondo. In conclusione queste presenze mi permettono di guardare avanti con una visione decisamente più ottimista!!!

Um abraço,
Dante Gentile Lorusso


Precedenti interventi:
- Luca Castiello
- Giovanni Rossodivita, con replica di Giovanni Mascia






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