
Buone pratiche per le comunità: apriamo il Museo Comunale!
Data: Thursday, 30 August 2012 @ 01:00:00 Argomento: Cultura
Nel dibattito sulla situazione socio-culturale di Toro si inserisce l'artista Paolo Borrelli, che da qualche anno ha trasferito il suo artelier d'arte a Toro, in via Pozzillo, Secca e precisa la sua richiesta: Come mai non viene utilizzato lo spazio del Museo Comunale in Via di Sopra?

Spett.le Redazione,
da qualche anno ho acquistato una casa a Toro in via Pozzillo, la utilizzo prevalentemente come studio per il mio lavoro di artista. Mi occupo di arte, di arte contemporanea in particolare. Sono a conoscenza dell’esistenza di un Museo d’arte nel piccolo centro avendovi anche esposto qualche anno fa in occasione di una mostra collettiva che ospitava tra gli altri anche alcuni artisti brasiliani.
Mi piacerebbe aprire un dibattito sull’attuale destinazione di tale struttura, tra l’altro mi pare di ricordare discretamente ristrutturata e ben conservata [In tema vedi : Salviamo il Museo etnografico di Vincenzo Colledanchise, ndr]
Devo aggiungere che poche realtà regionali, ad oggi, possono vantare un luogo destinato alla ricerca artistica, mi chiedo dunque perché quell’immobile non sia attualmente utilizzato per tali scopi dall’amministrazione comunale. Perché non s’interviene cercando di ospitare eventi d’arte che potrebbero portare, soprattutto nei mesi estivi, una particolare attenzione sul paese? Altre realtà regionali e altri comuni anche più grandi si sbraccerebbero per avere a disposizione un contenitore per conservare la propria storia e documentare il proprio presente.
Solo da pochi giorni l’associazione culturale cui appartengo ha concluso la prima parte di un progetto nazionale di residenze per artisti, finanziato dal Ministero della Gioventù – Presidenza del Consiglio dei Ministri e dall’ANCI – Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, ebbene tale progetto siamo stati costretti a realizzarlo solo in parte in Molise nei comuni di Montemitro e Acquaviva Collecroce, abbiamo invece coinvolto i due comuni abruzzesi di Guilmi e Carpineto Sinello per oggettiva mancanza di adesioni da parte di altre realtà locali.
Il progetto, per la sua formula innovativa, sta riscuotendo un grande successo di partecipazione dei cittadini residenti che ad oggi possono vantare anche la realizzazione di opere site-specific divenute di proprietà dei comuni ospiti. Questo solo per dire che anche un piccolo comune come Toro, con il suo piccolo Museo, potrebbe facilmente candidarsi a prendere parte a progetti dal respiro nazionale, finanziati dallo Stato o dalla Comunità Europea.
Al di fuori del nostro territorio, nella programmazione nazionale e soprattutto in quella europea c’è una grande attenzione alle piccole realtà periferiche, molti progetti, come il nostro d’altronde, intervengono sulle piccole comunità, tentando di raccontarne le storie, sviluppando interventi artistici che prendono spunto da criteri demo-etno-antropologici, ponendo la particolarità dei piccoli borghi all’attenzione nazionale com’è avvenuto con l’articolo pubblicato sulla rivista nazionale on-line Artribune di cui allego il link: (paolo_borrelli).
Mi farebbe enorme piacere ricevere risposte e argomentazioni in merito, conosco e posso comprendere la diffidenza verso chi non è considerato un torese doc, quindi qualcuno potrebbe storcere il naso sulla mia richiesta, ma posso giurare che quasi ogni giorno che parto da Campobasso e vengo a lavorare nel vostro paese che trovo stupendo, soprattutto negli scenari naturali che si aprono improvvisi dalle vedute tra gli squarci delle case, mi faccio sempre la stessa domanda: perché nulla si muove?
Tanta bellezza dovrebbe necessariamente essere coniugata a buone pratiche per la gente e per i luoghi che hanno a cuore. Credo.
Paolo Borrelli, fine agosto 2012
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