Don Mercurio vende i suoi beni per sostenere i diseredati
Data: Thursday, 20 September 2012 @ 21:37:07
Argomento: Toresi benemeriti


Toro e toresi che ci piacciono. Don Mercurio Simonelli, professore sino a 60 anni e poi sacerdote, ha promosso al Circolo Sannitico di Campobasso una esposizione della sua raccolta di dipinti del Settecento napoletano e libri rari, in vendita per finanziare il progetto di sostegno a chi è stato emarginato dalla società..



Don Mercurio Simonelli

Quando basta la parola. Per spiegare in un amen le proprie radici. Almeno al popolo molisano. Mercurio Simonelli sono il nome e il cognome di un uomo di Toro che ha compiuto un percorso meraviglioso (professore sino a 60 anni e poi prete) e che, malgrado si avvicini agli ottant’anni, si è imposto di continuare il suo cammino di fede.

Questa è una storia formidabile che avrebbe bisogno di un romanzo, o, almeno dello spazio di un racconto. Raggrumarla in poche righe risulta impresa ardua, anche per un vecchio artigiano della scrittura che ha appena conosciuto quest’uomo che ha gli occhi illuminati, la barba grigia e l’eloquio elegante e coinvolgente. Nei sessanta minuti che mi ha concesso, alla presenza di Sergio Bucci che me lo ha fatto conoscere, si è mostrato incantatore. E mi ha incantato così tanto che invece di prendere appunti ho fis- sato il suo sguardo, le sue mani, la sua barba, deliziandomi a seguirlo in un racconto che parte di lontano.

Da Toro, appunto, dove Mercurio Simonelli nasce da una famiglia povera, sapendo che il mondo dei libri sarebbe finito per lui a dieci anni, con la licenza elementare. Fu un maestro, Saverio Sanges, a convincere la madre del ragazzo, Rosa Cefaratti, a fargli continuare gli studi. La donna per pagargli la retta di mille lire al mese (1947) sfacchinò più del solito. Andando a lavorare nei campi altrui, per portare a casa la magra giornata.

Mercurio sarebbe diventato professore di lettere, lascia la scuola a 60 anni, non per andare in pensione, ma per fare il sacerdote. Sin da giovane ha avvertito un forte richiamo per la chiesa e per i diseredati.

Aveva appena 30 anni Mercurio, quando una mattina da Toro andò a San Giovanni Rotondo, per parlare con Padre Pio. La conversazione durò una mezzora e in quel breve, ma intenso incontro, il frate di Pietrelcina, dopo aver ascoltato il giovane, gli predisse che avrebbe fatto il sacerdote “intorno ai 60 anni, attraverso la preghiera”. “Lui farà sentire la sua voce”, chiosò il cappuccino.

La profezia si è avverata, grazie a Papa Giovanni che aprì la strada a un progetto nuovo che consente ai laici di abbracciare la strada del sacerdozio. Don Mercurio durante i suoi frenetici anni vissuti lontano dal Molise è stato sempre dinamico, diventando educatore delle insuperabili scuole cristiane.

Il suo punto più alto lo ha raggiunto nel dedicarsi a chi è stato emarginato dalla società, attraverso l’apertura di case di accoglienze, il cui peso –anche finanziario- è ricaduto sulle sue spalle. Alcune risorse gli sono arrivate da alcune circostanze fortunate: comprò in un mercatino una pala d’altare del 700, per poche lire, per rivenderla anni dopo a un prezzo elevato. Con quei soldi ha potuto mandare avanti negli studi i giovani che aveva ospitato in una casa d’accoglienza. Tra questi alcuni sono diventati architetti e professionisti di valore. E’ il caso di ricordare quel giovane strappato alla morte (voleva suicidarsi) e accompagnato al sacerdozio.

Una volta abbracciati i voti e acquisito il titolo di “don”, Mercurio è tornato nel Molise per fare il parroco, prima nel capoluogo e poi per dieci anni a Gildone, anche se la sua vocazione è stata sempre quella di dedicarsi agli esclusi dalla società, attraverso le case di accoglienza, che costano non solo sacrifici, ma anche danaro.

Don Mercurio da tempo ha scelto di destinare – post mortem- la sua abitazione dove vive a Toro a casa di accoglienza. Ma intanto la sua straordinaria opera continua, stando accanto ai più bisognosi. Avendo solo la sua pensione di professore, per finanziare i suoi arditi progetti cristiani, ha messo in vendita tutti i suoi beni, a cominciare da una trentina di dipinti del 700 e alcuni magnifici e rarissimi libri di elevato valore, attraverso una mostra nei locali del Circolo Sannitico.


I dipinti che don Mercurio ha deciso di vendere per sostenere i diseredati

Padre Mercurio si batte per creare spazi di accoglienza nei paesini, alternativi al bar, attraverso un laboratorio di materia, un progetto Agorà per la gioventù: la piazza come luogo di aggregazione. Questo servizio ha lo scopo di far conoscere ai nostri lettori l’immenso spessore umano di Don Mercurio, un uomo genuino che ha dedicato la sua vita ai più deboli. Inoltre ha anche un fine pubblicistico, per sensibilizzare l’opinione pubblica ad acquistare le sue opere, il cui ricavato sarà destinato alle case di accoglienza.
                    Gennaro Ventresca
                (Quotidiano del Molise, 19 settembre 2012)


Foto Quotidiano del Molise



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