Scintille al consiglio comunale del 19 marzo 2013
Data: Wednesday, 20 March 2013 @ 20:00:00
Argomento: Comune e/o vita politica


Un Consiglio Comunale assai vivace quello che si è tenuto in orario assai inconsueto, addirittura alle 10 di mattina del 19 marzo 2013. Peccato per il divieto delle riprese audiovisive, riproposto per l'occasione, che ci priva della possibilità di apprezzare il dibattito in presa diretta. Tra l'altro e soprattutto all’ordine del giorno, la surroga del consigliere dimissionario Carmine Di Domenico con Roberto Quercio.

O.D.G. del Consiglio Comunale che si è tenuto in prima convocazione alle ore 10 del mattino del 19 marzo 2013 nei soliti locali prefabbricati posti nelle adiacenze dell'Edificio Scolastico:
1) SURROGA DEL CONSIGLIERE COMUNALE DI DOMENICO CARMINE, DIMISSIONARIO
2) APPROVAZIONE VERBALE DELLA SEDUTA DEL 2.2.2013
3) APPROVAZIONE REGOLAMENTO PER L’USO DELLO STEMMA COMUNALE, DEL GONFALONE E DEL BOLLO
4) ADESIONE AL PROGETTO “VIE E CIVILTA’ DELLA TRANSUMANZA PATRIMONIO DELL’UMANITA’”
5) ART. 30 D. LGS. N. 267/2000 – GESTIONE ASSOCIATA CON IL COMUNE DI SAN GIOVANNI IN GALDO DEI SERVIZI DEMOGRAFICI ED AFFARI GENERALI –APPROVAZIONE SCHEMA DI CONVENZIONE

Assente ai lavori il Consigliere Fernando Parziale.
    1 o.d.g. In avvio di seduta ha preso la parola Gianna Cassetta (Capogruppo di minoranza) per leggere i suoi ringraziamenti al consigliere dimissionario Carmine Di Domenico per la serietà, l’impegno e la disponibilità nell’espletamento del suo mandato. Si è detta rammaricata per le motivazioni che hanno portato alla sofferta decisione. Ha sottolineato come il consigliere comunale sia innanzitutto un cittadino, ed amministrare vuol dire anche “confronto”, ma pare che la maggioranza su questo sia rimasta sorda. Lo ha dimostrato anche con la convocazione del consiglio odierno alle ore 10:00 in prima convocazione e all’indomani sempre alle 10:00 in seconda convocazione. Noi – ha detto Cassetta – continueremo a batterci per i nostri diritti e Carmine Di Domenico continuerà a dare il suo apporto alla minoranza e al paese.

    Nel prendere la parola, l’ass. Vassalotti, ha letto una comunicazione in cui si è detto rammaricato per le persone che hanno sostenuto Di Domenico nelle varie contrade (Colle Lauro, Bracciolo, Selva, Macchie e Piana Antonacci), e che ora resteranno senza un rappresentante nel consiglio comunale. Ha voluto ricordare che quando nel 2007 è stato eletto, è dovuto ricorrere al TAR per vedersi riconoscere il diritto, non tanto per una soddisfazione personale, ma perché doveva rappresentare tutte le persone che avevano creduto in lui. Ha concluso dicendo che se in politica non c’è passione, non si riesce a superare neanche il più piccolo degli ostacoli.

    A questo punto Carmine Di Domenico, presente in aula (poiché oggi aveva il giorno libero), ha chiesto la parola per replicare, sicuramente per ribadire le ragioni espresse nel manifesto affisso (clicca e leggi il Manifesto) ma, ne siamo sicuri, anche per spiegare a Vassalotti che gli elettori sono rappresentati da tutto il consiglio comunale e non solo dal consigliere al quale eventualmente hanno dato il voto. E già che c’era non avrebbe mancato di congratularsi con Vassalotti stesso per il ricorso al Tar, anche se lui si accontenta del suo posto di lavoro visto che la maggioranza contravvenendo alle raccomandazioni di legge e a ogni principio di collaborazione ha decretato un ostracismo nei suoi confronti e lo ha privato nei fatti del posto di consigliere. Siamo sicuri che più o meno questo avrebbe detto ma, colpo di scena, il Sindaco Angelo Simonelli non gli ha dato la parola!

    Cassetta non capendo il perché di simile rifiuto, ha chiesto “Allora nei consigli comunali possono parlare solo i consiglieri?”. Il sindaco ha risposto: “Su questo argomento possono parlare solo i consiglieri comunali, lo decido io che sono il presidente del consiglio”.

    Il consigliere Cassetta ha dovuto prendere atto, rilevare e far rilevare che il sindaco non ha consentito al consigliere dimissionario/cittadino Carmine Di Domenico di esprimere la sua opinione sull’argomento che direttamente lo interessava.

    A questo punto il Sindaco Simonelli ha letto le sue riflessioni, ringraziando (ironicamente) il consigliere Di Domenico per le sue tante proposte, i suoi consigli e i lunghi interventi atti a migliorare la situazione del nostro paese, essendo stato sempre presente in tutte le manifestazioni del paese. Chissà quante volte dovranno rimpiangere un valido consigliere del genere. Lui, il sindaco da quando è stato eletto non ha perso un solo minuto da dedicare a Carmine Di Domenico. Secondo lui era nell’aria fin dal primo momento post-elezioni che lo stesso si sarebbe dimesso, e le motivazioni (a suo avviso) potrebbero essere due: la prima è che abbia ascoltato gli inviti di “strateghi della politica torese” che a elezioni avvenute avevano invitato anche Gianna Cassetta a dimettersi; la seconda è che siccome il consigliere Di Domenico non ha vinto le elezioni (ambito traguardo ormai inseguito da molto tempo) abbia deciso di crearsi un alibi addossando le colpe al sindaco e alla maggioranza. Per demolire le accuse di Di Domenico inerenti agli orari delle convocazioni delle commissioni elettorali. il sindaco ha poi affermato che queste si sono svolte sempre in orario antimeridiano.

    Cassetta ne ha convenuto ma ha accusato il Sindaco di richiamarsi alla prassi solo quando gli conviene e gli fa comodo. Infatti si sarebbe dovuto richiamare anche alla prassi che vuole i consigli comunali a Toro indetti sempre nelle ore serali, addirittura dalle ventuno in poi. Dopodiché il consigliere Cassetta ha fatto mettere a verbale che “contesta le osservazioni del sindaco perché esprimono un’ironia inaccettabile nei confronti di un consigliere serio come Di Domenico, legittimamente eletto e che merita rispetto”.

    Per tutta risposta, il sindaco ha aggiunto: “Merita talmente tanto rispetto che chissà quante volte dovremo rimpiangerlo!", ed ha continuato rispondendo all'invito a cambiare rotta, rivolto a lui e alla maggioranza dal dimissionario Carmine Di Domenico nella lettera di dimissioni, che non intende assolutamente farlo visto che la popolazione è con lui, ed ha premiato la sua lista e non il tentativo di queli che ha definito "speculatori elettorali" e "parassiti culturali". I quali - a suo dire - hanno la presunzione di sapere tutto, ma non sono mai scesi in campo per capire come si amministra una comunità, e mal digeriscono il sindaco e la sua amministrazione solo perché non li rendono protagonisti nelle varie iniziative...

    Dopo la sua lunga perorazione, il sindaco Simonelli ha chiesto in aula se si è a conoscenza di eventuali cause di ineleggibilità o incompatibilità del sig. Quercio Roberto, subentrante al posto di Di Domenico. Nessuno ne ha segnalate. Il segretario ha chiesto il titolo di studio e la professione del neo consigliere: Laurea in Ingegneria Elettrica, Studente.
2..o.d.g. Approvazione verbale seduta precedente, tutti a favore, Quercio R. astenuto.

    3. o.d.g. La minoranza ha proposto delle modifiche alla bozza del regolamento, in particolare ha denunciato la descrizione dello stemma che è incompleta.

    Il sindaco ha detto che non si riteneva opportuno completarla perché - a suo dire e chissà dove lo ha verificato! - tutti i comuni in Molise avrebbero lo stemma inserito in uno scudo sannitico.

    - Ma non tutti con fondo blu!, gli ribattteva il consigliere Quercio R. In ogni modo Gianna Cassetta ha esposto le sue proposte in merito, e mentre ciò avveniva il consigliere Quercio R. ha denunciato il sorriso non si sa se ironico o cosa con il quale il consigliere Quercio N. accoglieva le parole di Cassetta.

    Fatto sta che il sindaco ha portato a votazione il regolamento senza accogliere le modifiche proposte dalla minoranza, ritenendo personalmente di non doverne apportare [e questo, N.d.R. in barba alla sempre sbandierata disponibilità a collaborare e nonostante si trattasse di un problema di non rilevante portata].

    In fase di dichiarazione di voto, il consigliere Quercio R. ha chiesto che comunque fossero messe a verbale le proposte che sono state portate in consiglio ed ha annunciato il proprio voto contrario all’approvazione del regolamento, poiché la maggioranza non ha accettato né tanto meno discusso le proposte.

    Il sindaco gli ha ricordato che il plurale “abbiamo, pensiamo, diciamo…” può essere usato solo dal capogruppo di minoranza in quanto espressione del gruppo, mentre il singolo consigliere può parlare solo in prima persona. Allora Quercio R., ha chiesto a Cassetta di riprenderlo nel caso in cui le parole da lui dette non fossero condivise dalla stessa. Pertutta risposta Cassetta ha affermato che era assolutamente d’accordo con quanto da lui detto finora.

    Quercio R. ha chiesto la parola anche per intervenire su quanto affermato in precedenza dalla maggioranza in merito alle dimissioni di Carmine Di Domenico, ma il sindaco non gliel’ha concessa, sostenendo che non poteva ritornare su punti precedentemente discussi.

    Cassetta fa mettere a verbale che si associa alla dichiarazione di voto del cons. Quercio R. Dopo di che si è passato alla votazione: 4 i voti favorevoli, contrari i due della minoranza.
4. o.d.g. UNANIMITÀ. Anche la minoranza si è detta assolutamente favorevole a far rientrare il nostro percorso tratturale nel progetto portato in consiglio, anche in prospettiva dello sviluppo e della valorizzazione del territorio.

    5. o.d.g. UNANIMITÀ, In fase di discussione, la minoranza ha proposto di abolire l’articolo 4 che, secondo ricerche giurisprudenziali, non risulta essere a norma. Il sindaco Simonelli ha risposto che trasttasi di un regolamento che ha fatto il comune di San Giovanni in Galdo, e che il comune di Toro non spende nulla e non è sottoposto a nessun controllo in merito. Se sbaglia, paga il comune di San Giovanni. Nel prenderne atto, Cassetta e Quercio R. hanno dichiarato che avrebbero votato a favore solo se si intendeva eliminare detto articolo e magari segnalarlo al Comune di San Giovanni per evitare ai suoi amministratori di incorrere in problemi giuridici.

    Il segretario Giovanni Tirro ha confermato che l’articolo 4 verrà eliminato poiché è inserito in una convenzione vecchia. Il sindaco Simonelli ci ha tenuto a sottolineare che un eventuale controllo della Corte dei Conti sarebbe stato fatto al comune di S.Giovanni in Galdo e non a quello di Toro. Ad ogni modo i consiglieri di minoranza hanno concluso affermando che se è possibile si devono evitare problemi giurisprudenziali anche ad altri amministratori.
Il sindaco ha sciolto la seduta.





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