Fonte battesimale: - Di male in peggio!
Data: Friday, 11 April 2014 @ 11:00:00
Argomento: Arte, artisti e artigiani toresi


Non ha peli sulla lingua Dante Gentile Lorusso, pittore, restauratore e studioso di primo piano nel panorama artistico regionale, davanti all'ennesimo, pessimo, tentativo di dare una degna sistemazione del Fonte battesimale. "Di male in peggio", è il suo commento sconsolato, che sottolinea "la scarsa attenzione che gli organi preposti alla tutela e alla conoscenza, riservano al nostro patrimonio storico-artistico".


Ecco il fonte battesimale prima che il sisma del 2002 portasse alla inagibilità della chiesa:
Come si vede. allora il manufatto poggiava con semplice eleganza su due supporti lignei.



Tra le diverse sorprese, non tutte piacevoli, legate alla riapertura della chiesa Parrocchiale, lo scorso mese di agosto, destò grande scalpore il fonte battesimale che, lasciati i precedenti supporti neutri di legno scelti dalla Soprintendenza, era stato sistemato su due capitelli medievali.



Ed ecco l'accrocco proposto nell'agosto 2013 alla riapertura della chiesa:
i duemila anni del fonte battesimale facevano a pugni con i mille anni dei capiitelli medievali



Un ibrido assurdo, sia sul piano storico che su quello artistico, per il quale fu coniata l'etichetta di “accrocco”. Inevitabile la richiesta di pronta rimozione, partita da ToroWeb (Clicca e leggi. Sorprese nella chiesa riaperta: - Poveri capitelli e fonte battesimale).

A distanza di mesi, a inizio anno 2014, è stato finalmente posto in essere un tentativo di rimuovere l'esecrabile "accrocco", sistemando il fonte battesimale su tre massi informi, tre "cantoni", per dirla in torese. Un rimedio velleitario, che si è rivelato peggiore del male. Dall'accrocco al pasticcio. Ne ha dovuto prendere atto anche il soprintendente Daniele Ferrara, a Toro per una conferenza tenutasi lo scorso mese di marzo.



Dall'accrocco al pasticcio. A inizio 2014, il fonte battesimale è posto in precario equilibrio
su tre massi informi (Foto Maria Parziale)



Via le pietre, allora, sostituite da sostegni di legno. Idea buona e giusta, ma anziché servirsi di due supporti rifiniti, come quelli a suo tempo utilizzati dalla soprintendenza si è fatto ricorso a una catasta di travi grezze, che hanno dato pesantezza e grossolanità all'insieme. Di certo il prezioso manufatto non esce valorizzato dalla rusticità di questo impianto, tutt’altro.



Pasticcio bis: Aprile 2014, il fonte battesimale sistemato su una catasta di travi grezzi,
che hanno preso il posto dei tre massi



Incredulo, come si diceva, Dante Gentile Lorusso . “Non è possibile – è il suo parere – che un'opera d'arte di grande bellezza come il Fonte battesimale, venga trattata con tanta superficialità.

Non conosco i nomi delle persone che nel corso di questi ultimi mesi hanno trovato le soluzioni per appoggiare il pregevole manufatto lapideo, ma personalmente le ritengo alquanto dozzinali.

Già in altre occasioni ho avuto modo di dire che avrei pensato ad una base in plexiglass trasparente, un materiale neutro capace di esaltare la lettura dei bassorilievi e rendere l'opera più leggera dal contesto in cui è collocata.

Cosa aggiungere ancora?

L’opera d’arte, una testimonianza praticamente unica nel suo genere in Molise, andrebbe valorizzata nel migliore dei modi. Le improvvisazioni messe in atto in questi mesi devono farci riflettere sulla scarsa attenzione che gli organi preposti alla tutela e alla conoscenza, riservano al nostro patrimonio storico- artistico.

Comunque sia, penso che se ognuno facesse il proprio mestiere, a quest'ora, dopo nove mesi, si sarebbe trovata la soluzione ideale per il Fonte battesimale e non si sarebbero sprecati soldi ed energie”.




Il pasticcio bis visto da altra angolazione



Pasticcio bis: la rusticità dell'impianto risulta del tutto stonata
nel contesto neoclassico del cappellone di San Michele
(a proposito, che fine ha fatto la statua dell'Arcangelo?)






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