Interessano i sismologi le lapidi sui terremoti della chiesa di Toro
Data: Saturday, 12 September 2015 @ 12:10:00 Argomento: Cultura
Apprendiamo con piacere che i nostri articoli sulle lapidi della Chiesa di Toro, riferite ai danni e ai restauri causati dai terremoti nei secoli, hanno interessato gli studiosi e i cultori della materia che ne hanno ricavato articoli e schede per i loro blog di riferimento. Li portiamo volentieri all'attenzione dei nostri lettori, riservandoci di tornare sull'argomento in merito ad alcune osservazioni avanzate..
Sedimentologia sismologica, ovvero i terremoti ritornano
I terremoti ritornano, non è una frase fatta. La Chiesa del Santissimo Salvatore a Toro, un piccolo comune della provincia di Campobasso lo dimostra chiaramente. Questa visita vituale a un edificio storico dovrebbe farvi riflettere su chi realmente si dimentica dei terremoti.
Andiamo con ordine.
Nel grafico potete vedere la storia sismica di Toro.. Ci mostra che Toro è stata praticamente distrutta dai terremoti del 1456 e del 1805 e ha subito danni gravi in occasione dei terremoti del 1885 e del 1913.
La chiesa del Santissimo Salvatore conserva numerose testimonianze dei terremoti che hanno interessato la comunità, svolgendo così anche un compito di “memoriale sismico”: chi visita questa chiesa non potrà dire di non essere stato informato che il terremoto è un fenomeno ben conosciuto in questo territorio. Grazie a Giovanni Mascia e al suo articolo del 2015 dal titolo Terremoti e culto della personalità nelle lapidi della chiesa parrocchiale di Toro (cui rimandiamo per tutti i riferimenti archivistici e bibliografici del caso) siamo in grado di ricostruire la ‘sedimentologia sismologica’ della chiesa principale di Toro.
Il primo strato
L’arco centrale della chiesa è decorato da un’iscrizione dipinta che ricorda la dedicazione dell’edificio al Santissimo Salvatore, avvenuta l’8 settembre 1696 . Non sui parla di terremoti ma sappiamo, da una perizia del 17 agosto 1688, che la “Venerabil Chiesa Madre” di Toro insieme a tutte le altre chiese e a diverse case erano state “lese, roinate et affatto distrutte” dal terremoto sannitico del giugno 1688 per un danno totale di più di 6500 ducati. È evidente che la necessità di riconsacrare la chiesa è dipesa da una precedente situazione di inagibilità conseguente all’evento sismico.
Il secondo strato
Una seconda iscrizione attesta un’altra riapertura della chiesa al culto. È il 1828: sono passati 23 anni dal terremoto molisano del 26 luglio 1805 che rase al suolo per intero – o quasi – (intensità al più del grado X) la città allora abitata da 2368 “anime”, provocando anche la morte di 274 abitanti. La chiesa, come attesta l’iscrizione sopra il portale d’ingresso, fu fortemente danneggiata.
Il terzo strato
L’iscrizione murata nel Cappellone di san Michele (Foto Sandro Nazzario) ci ricorda che la seconda scossa del terremoto matese del 4 ottobre 1913 danneggiò la chiesa abbastanza gravemente da renderne neccessaria la chiusura al culto per due anni. L’evento in questione causò danni gravi solo a pochi edifici di Toro ma comunque causò molto preoccupazione tra la popolazione che si rifugiò negli ‘attendamenti’ come testimoniato dalla cartolina illustrata a destra (ripresa da Mascia, 2015).
Il quarto strato
All’ingresso del Cappellone di san Michele una iscrizione ricorda il terremoto irpino del 23 novembre 1980, insieme alla vetustà e alle infiltrazioni di acqua piovana, tra le concause che contribuirono a peggiorare le condizioni della chiesa rendendone necessaria una nuova chiusura al culto fino al 19997. A questo proposito giova ricordare che in occasione del terremoto del 1980 a Toro è stato assegnato l grado V d’intensità corrispondente ad uno scenario di effetti che non prevede veri e propri danni agli edifici ma solo – occasionalmente – l’apertura di crepe negli intonaci di singoli edici già molto malandati.
Il quinto strato
Infine (per ora) nell’agosto del 2013 nella chiesa è stata affissa una lapide commemorativa posta (a fianco dell’altare di san Giovanni Battista, nella navata di destra) una la lapide che ricorda i danni causati dal terremoto molisano dell’ottobre 2002 e una nuova chiusura al culto. Come nel caso precedente gli effetti di questo terremoto a Toro sono stati valutati di debole intensità (al più VI grado).
E’ finita così ? Secondo noi no !
Osservando con attenzione il grafico della storia sismica di Toro si piò notare che dopo i terremoti del 1456 e del 1805 l’evento che ha causato a Toro i danni maggiori è quello di Campobasso del 1885. Di questo evento apparentemente non ci sono tracce nella chiesa. In effetti però basta uscire dalla chiesa per scoprire un’ulteriore lapide murata ai piedi della scalinata d’ingresso. L’iscrizione ricorda che nel 1885 la gradinata stessa fu rifatta “prima di ogni altra opera edilizia” e con denaro messo a disposizione del Comune per tali opere. Il quadro che emerge da queste brevi informazioni allude con ogni probabilità a un periodo di riattamento degli edifici cittadini che ci viene spontaneo di mettere in relazione con l’evento del 1885. Auspichiamo che una nuova ricerca possa accertare se questa ipotesi è plausibile o no.
Di seguito le immagini delle lapidi ricordate nel testo. (cliccarci sopra per andare alla scheda relativa)
Articolo tratto da lapicidata -
LAPIDI IMMAGINI EX VOTO MEMORIE E TRACCE DI TERREMOTI ITALIANI
Bibliografia
G. Mascia (2015). Terremoti e culto della personalità nelle lapidi della chiesa parrocchiale di Toro
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