Clamoroso al Comune: si è dimesso l'assessore Vassalotti
Data: Tuesday, 08 November 2016 @ 10:33:47
Argomento: Comune e/o vita politica


Clamoroso colpo di scena al Comune di Toro: Giuseppe Vassalotti, meglio conosciuto come Pinuccio, si è dimesso dalla carica di assessore comunale in data sabato 5 novembre. Stando a quanto pubblicato dal Quotidiano del Molise, il suo gesto pare sia stato preso perché in contrasto con un Sindaco "troppo autoritario".


Lo storico municipio di Toro ancora inagibile dal terremoto 2002



In attesa di capire meglio i termini della questione, pare strano che l'assessore dimissionario Vassalotti parli di sindaco "troppo autoritario" dopo nove anni di compartecipazione all'amministrazione di Toro, cinque come membro di opposizione e quattro come consigliere di maggioranza nonché assessore. Di avere a che fare con un sindaco "troppo autoritario" se ne accorge solo adesso?

Probabilmente ci deve essere dell'altro e di più preciso. Sarebbe bello che questo altro fosse una presa di distanze, tardiva ma sempre opportuna, da un modo di amministrare, quello che Vassalotti ha condiviso con il Sindaco Simonelli e la sua maggioranza: un modo di amministrare, che non è stato in grado di risolvere i gravi problemi di recessione socio economica in cui versa Toro. Ci piacerebbe che il gesto di Vassalotti, seppur tardivo, fosse motivato da una presa di coscienza contro l'amministrazione Simonelli che non ha saputo contrastare il calo demografico e lo sfilacciamento del tessuto sociale del paese, e anzi - a nostro avviso - lo ha accentuato, con una politica del muro contro muro, del chi non è con me è contro di me: una politica di ostracismo verso chiunque fosse portatore di una visione diversa, di un pensiero diverso. E i risultati pessimi si vedono: Municipio fatiscente e inutilizzato e fomite di sporcizia, le suore che vanno via da Toro dopo Ottant'anni di ininterrotta e benemerita presenza, le insistenti voci del trasferimento della Fisiomedica Loretana e della caserma dei Carabinieri. Per non parlare delle classi miste nelle scuole, e del convento salvato solo per la mobilitazione popolare.

Ecco, sarebbe bello se le dimissioni di Vassalotti fossero motivate da tutto questo e da una denuncia contro l'isolamento sistematico del Comune anche nei rapporti con i comuni limitrofi, con l'andare controcorrente con decisioni calate dall'alto come la posa dei giganteschi bidoni dell'immondizia per la raccolta differenziata, che altrove si fa da anni con il sistema consolidato del porta a porta. O per restare in ambito campanilistico contro lo sradicamento di alberi per la posa di marciapiedi gialli, contro il Piano regolatore a macchia di leopardo, contro la politica che appare dei figli e figliastri, stando alle recenti polemiche sollevate tra le associazioni e addirittura tra i rappresentanti locali delle forze armate.

Sarebbe bello che le dimissioni di Vassalotti avessero questo preciso significato. Ma con ogni probabilità ci illudiamo. Non vorremmo che dietro il gesto clamoroso non ci fossero altro che le prime avvisaglie della campagna elettorale per il rinnovo del sindaco e del consiglio, l'anno prossimo. Non vorremo che l'assessore Vassalotti si sia dimesso perché sente puzza di terra bruciata attorno a una sua eventuale ricandidatura. Temiamo di sì, ma ci auguriamo di no. Diversamente si tratterebbe di un altro scacco alla ripresa della vita sociale e democratica del nostro paese.





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