Le nostre grandi tradizioni: il forno a paglia di Sotto il Barbacane
Data: Thursday, 15 December 2016 @ 12:54:21 Argomento: Tradizioni e feste
Uno dei posti più suggestivi, meglio conservati (grazie al disinteresse delle istituzioni) e meno conosciuti di Toro, il monumentale forno a paglia, sotterraneo, di Via Sotto il Barbacane, di proprietà di Angelo Tucci. Gestito dall'indimenticabile Carminuccio Fracasso (soprannominato Mammarése) e dalla moglie Melina Del Rosso, e in funzione fino a cinquant'anni fa circa, era utilizzato dalla gran parte delle massaie toresi che vi si portavano a cuocere il pane per le loro famiglie.
Dettaglio di un tipico e monumentale forno a paglia torese, sito Sotto il Barbacane, dismesso da una cinquantina d'anni.
Addirittura prima della guerra, in mancanza di orologi o sveglie, toccava al fornaio o a un suo aiutante portarsi casa per casa per avvisare le popolane, che avevano già ammassato, che era giunta l'ora di spianare la pasta e di portarla con le tipiche ceste di canne intrecciate, le pagliole, al forno, si sarebbe provveduto a informarla e quindi, di lì a poco, a sfornarla in panelli di pane.
Una scena un tempo assai usuale a Toro. La gran parte delle donne giorno dopo giorno in questo modo si riportava in casa il pane cotto nel forno
(Fonte internet: C'era una volta il pane...)
Dal cancello di ferro, porta e unica finestra di quell'antro affumicato (dopo che la grata di un'apertura del soffitto è stata definitivamente murata), sono uscite migliaia e migliaia di panelli di pane, e pizze bianche, e pizze con il pomodoro. E i dolci di Pasqua, pastarelle, biscotti, piccillati e fiadoni con la ricotta o col cacio o col sangue dolce di maiale? Per non parlare delle famose braciole di asini, muli e cavalli. Una vera specialità della casa. Certo è che quando Carminuccio sfornava ("cacciave u pane") tutta piazza del Piano e mezzo paese erano inondati e inebriati di un appetitoso profumo di buono.
E il poeta di Toro, Nicola Iacobacci, non poteva non ricordarlo:
Un tempo cavalcavo puledri
tra le siepi nere d’inchiostro:
l’odore di pane caldo nel forno
tingeva il cielo di sangue .
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