Mondo alla rovescia: è il sindaco a porre le ceneri sul capo del parroco
Data: Thursday, 02 March 2017 @ 19:00:00
Argomento: Chiesa Parrocchia Caritas


Mercoledì delle Ceneri 2017. Una scena inedita e inaspettata si è svolta davanti ai fedeli della parrocchia di Toro in apertura del tradizionale rito delle Ceneri. Per spargere il pizzico di cenere sulla testa del parroco, il francescano padre Armando Gravina, è salito sull'altare il sindaco del paese coadiuvato dalla sua consorte.


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Non sappiamo se il gesto liturgico dell'imposizione delle ceneri sia stato accompagnato anche dalla formula di rito, e se il sindaco nei confronti del parroco abbia proferito anche il tradizionale Pulvus es, italianizzato in "Polvere sei e in polvere ritornerai", oppure il più moderno "Convertiti e credi nel Vangelo". Forse no, perché obbiettivamente sarebbe stato troppo.

Per quanto non è stato poco vedere trasformato il sindaco in celebrante e il celebrante in penitente. Solo dopo aver ricevuto la cenere dal primo cittadino, il parroco ha proceduto a sua volta a cospargerne le teste del sindaco e della consorte e quindi quelle di tutti i fedeli.

Da che mondo è mondo, a genuflettersi è stato sempre il potere secolare davanti allo spirituale. Sia per chiedere il perdono, come nel caso famoso di Canossa, quando lì'imperatore Enrico IV dovette cospargersi il capo di cenere e rimanere nella neve per tre notti consecutive prima di vedersi aprire il portone del castello e revocare la scomunica da papa Gregorio VII. Sia per richiedere la concessione del simbolo dell'autorità, come nei casi altrettanto famosi di Carlo Magno e Napoleone, che dovettero chinare il capo per ricevere la corona imperiale dal papa.

A Toro, dunque, è successo il contrario. Il mondo alla rovescia, si diceva. Forse il parroco ha inteso ricevere la cenere, coram populo, dal primo cittadino e signora come simbolico atto di umiltà nei confronti della comunità parrocchiale in cui è stato chiamato a operare dalla scorsa estate. Se così è, ricevere lo stesso pizzico di cenere da un ammalato o da una vecchiarella in ambito più intimo e raccolto avrebbe suscitato minori peprlessità e maggiori apprezzamenti.

Se non altro avrebbe spuntato le armi agli scettici di turno che in un modo o nell'altro sono portati a collegare l'episodio ad aspetti più prosaici dell'amministrazione parrocchiale, nei giorni scorsi interessata da polemiche anche piuttosto accese, e dell'amministrazione cittadina, a breve interessata dal rinnovo delle cariche elettive.





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