30 luglio 2008 Toquinho a Toro: visita e concerto memorabili
Data: Thursday, 31 July 2008 @ 10:47:26
Argomento: Arte, artisti e artigiani toresi


Come nelle previsioni, il concerto di Toquinho a Toro è stato semplicemente fuori dal comune. Una giornata epocale per il paese, che ha abbracciato con affetto il famoso musicista di origine torese: "La vita - ha commentato Toquinho - è stata sempre molto buona con me. Questa volta ha voluto esagerare".



Toquinho aveva colto tutti (o quasi) di sorpresa, visitando il paese nella notte precedente il concerto. Ma nonostante l'ora tarda (l'una e trenta) non gli era stato possibile tuffarsi da solo nell'emozione di conoscere il paese di origine della sua famiglia. La piazza e le vie di Toro erano ancora sufficientemente affollate, a seguito della serata dedicata al carnevale di Rio, nell'ambito del "Toquinho Toro Festival 2008" (Clicca e vai al programma).

Una visita notturna inaspettata, ma rivelatrice dello stato d'animo dell'artista. Come giustamente precisato dal sindaco Angelo Simonelli, Toquinho è venuto a Toro, anche per suonare e chiudere il Festival a lui intitolato, e curato con sapienza e gusto musicale da Leo Quartieri. Ma soprattutto per conoscere il paese natale di suo nonno Giovanni Antonio Pecci (Toro 1885 - San Paolo 1944), emigrato in Brasile nel 1896 ad appena 11 anni (Clicca e leggi Le radici toresi di Toquinho con le vicende della famiglia Pecci di Toro e di Brasile).




Sindaci e gonfaloni in attesa di Toquinho in Piazza del Piano


L'abbraccio con il sindaco Simonelli


Con un anziano ammiratore (Carmine Iacobacci)


In corteo verso la mostra documentaria sulla famiglia Pecci


A Toquinho - Antonio Pecci - nel pomeriggio del 30 luglio è stata riservata un'accoglienza trionfale: le campane a distesa, i gonfaloni dei paesi del circondario, i sindaci con le fasce tricolori, la folla entusiasta. Nel corso della visita, il musicista ha visionato la casa natale del nonno in via Santa Maria delle Piaghe e quella successivamente abitata in Piazza San Mercurio.


Con i sindaci, la stampa e i curatori, visita la mostra



Appone la dedica su due sue biografie, scritte dal fratello Joao Carlos


Con Giovanni, Dante e André


Toquinho è parso molto interessato e compiaciuto alla mostra dedicata alla famiglia Pecci di Toro e di Brasile, curata da Giovanni Mascia, Dante Gentile Lorusso e André Bartholumeu nei locali del Museo Comunale previsto in Via di Sopra, approntati a tempo di record (Clicca e vai alla presentazione della Mostra).


Con i giornalisti


Conversando con i giornalisti Toquinho si è detto particolarmente felice per l'accoglienza ricevuta e per l'emozione provata. Non ha escluso altre visite sue e della sua famiglia a Toro nel futuro più o meno prossimo.




Bagno di folla




Rilascia autografi alle fans


Gonfaloni schierati






Insieme al Sindaco, Toquinho scopre la targa ricordo, dettata da Giovanni Mascia


Toccante poi la cerimonia dello scoprimento di una targa ricordo in pietra. Con parole semplici, la lapide fissa il percorso che a fine Ottocento ha portato il nonno undicenne contadino a lasciare Toro e cercare la fortuna in Brasile e centododici anni dopo ha ricondotto in paese il nipote brasiliano a onorare le radici di famiglia e il nonno Giovanni Antonio in particolare, simbolo di centinaia e centinaia di toresi emigrati come lui in Brasile, in Argentina, negil Stani Uniti, in Canada, in Venezuela, ovunque...

* * *



Toquinho riceve il premio Ambassador da Carmen Perrella e l'assessore Sandro Arco




Toquinho riceve la cittadinanza onoraria, alla presenza del manager Genildo Fonsesa


In serata, prima del concerto, Toquinho ha ricevuto il premio Ambassador d'Oro da Anna Carmen Perrella per aver onorato in oltre quarant'anni di carriera il Brasile, senza mai dimenticare le origini italiane. Un ricononoscimento - ci piace pensare - che lo lega ultriormente alla memoria del nonno e di tutti gli emigrati.
Subito dopo ha ricevuto la pergamena della cittadinanza onoraria del paese di origine, dal sindaco Angelio Simonelli, commosso oltre ogni dire, che finalmente ha potuto assaporare i frutti di un lavoro organizzativo perfetto, portato avanti in collaborazione con i manager del musicista, il comitato organizzatore del "Toquinho Toro Festival", l'Amministrazione Comunale, la ProLoco, le Associazioni locali, la Protezione Civile.





"La vita - ha ringraziato Toquinho - è stata sempre buona con me. Questa volta addirittura ha esagerato". Per sdebitarsi in maniera degna, ha iniziato il concerto di Piazza San Mercurio, affidando alla sua chitarra e alla sua voce il compito di riversare sulla platea gremitissima una inarrestabile ondata di suoni e di emozioni.


Lilian Carmona alla batteria


Ivani Sabino al basso


Silvia Goes al Piano


La vocalist Vanda Breder


Di grande livello l'apporto degli strumentisti: Lilian Carmona alla batteria, Ivani Sabino al basso e Silvia Goes al piano, e della vocalist Vanda Breder.



Particolarmente efficace la scelta del primo brano in repertorio: Brasiliando, in cui il cantante brasiliano cerca di convincere l'amico napoletano che non ci sono differenze tra le due culture. Toquinho (pungolato dal manager Raimondo Moretti, che ha svolto un ruolo fondamentale per la realizzazione dell'evento) si è divertito a sostituire "molisano" al "brasiliano" del primo verso:

Io che sono nato brasiliano,
parlo poco l'italiano
ma che differenza c'è...


Le parole del ritornello, dopo la visita e il concerto a Toro, più che parole di generica simpatia culturale sono risuonate come parole specifiche, riferite proprio alla vicenda umana del cantante:

Io che sono nato brasiliano,
potrei essere italiano,
differenza non ce n'è...


Già, brasiliano di San Paolo, italiano di Toro. Differenza non ce n'è. Ancora più suggestiva la scelta se si pensa che di Brasiliando ci sono versioni cantate in coppia con il campobassano Fred Bongusto, che pure ha lo stesso brano in repertorio. Altro che un brasiliano e un napoletano che giurano sulla vicinanza dele due culture. Praticamente due compaesani. Un torese e un campobassano, che da almeno una dozzina d'anni si erano riconosciuti nella musica prima ancora che all'anagrafe.

E' proprio vero: la vita ha voluto esagerare con lui. E Toquinho, torese onorario, si è rivolto ai concittadini chiamandoli fratelli. "A ora, sono uno di voi!". Evidentemente "differenza non ce n'è": si è sentito accolto in mezzo a loro come un fratello.





Foto Sandro Nazzario.
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