Eolico selvaggio, una battaglia serratissima alla Regione Molise
Data: Tuesday, 21 July 2009 @ 15:28:17
Argomento: Comune e/o vita politica


Crescono i sottoscrittori della petizione a salvaguardia del territorio. Centinaia di firme contro l'eolico selvaggio. Una battaglia serratissima che si consumerà stamattina in Consiglio regionale dove è in arrivo una proposta di legge formulata dal consigliere Berado che riadegua una vecchia normativa osservata dal Consiglio dei ministri e impugnata dalla Corte costituzionale. Un testo contestato che non ammetterebbe limiti fissi sull' installazione delle torri eoliche sul territorio regionale.

E in vista di questo confronto-scontro centinaia di sottoscrizioni di associazioni ambientaliste sindacati liberi cittadini amanti del paesaggio si preparano a pararsi davanto alla legge. Proposti anche una serie di emendamenti del centrosinistra formulati in particolare dal rappresentante del PD Michele Petraroia.

Il testo dell'appello petizione sottoscritto dai cittadini è il seguente:
«Nel 2008 la nostra Regione Molise aveva finalmente approvato una legge (L. n. 15/2008), a regolamentazione delle centrali eoliche sul proprio territorio regionale. Questa legge, che è stata il risultato di incontri con tutte le parti sociali, comuni, aziende dell'eolico, associazioni ambientaliste, è stata impugnata dal Governo dinanzi alla Corte Costituzionale. Ora la Regione Molise si avvia all'approvazione di una proposta di legge che sostanzialmente prevede l'abolizione della precedente, autorizzando peraltro, contro la normativa nazionale, la costruzione di centrali anche in aree ZPS [Zone di Protezione Speciale, ossia i siti di Rete Natura 2000 da salvaguardare per la presenza di specie di uccelli protetti dalla direttiva 409/79/CEE, ndr]. Lo scenario che si prospetta è sconcertante e devastante per la biodiversità del nostro territorio, valore riconosciuto a livello nazionale ed europeo. Già aree di pregio, come la Montagnola Molisana, sono ormai state seriamente compromesse, infatti la fauna di questi luoghi sta inesorabilmente scomparendo.
Il WWF Molise, l'associazione ALTURA, il Nodo Abruzzo-Molise EBN-Italia e l'Associazione Ambiente Basso Molise sono preoccupate per il futuro della natura in Molise e chiedono di riconsiderare la proposta di legge in approvazione».


ALDO CIARAMELLA
IL TEMPO MOLISE, 21 LUGLIO 2009

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Ma non solo le opposizioni e "centinaia di sottoscrizioni di associazioni ambientaliste sindacati liberi cittadini amanti del paesaggio si preparano a pararsi davanto alla legge". Questo è l'intervento in cui anche Riccardo Tamburro, ex deputato Forza Italia e attuale Consigliere Regionale, avanza i suoi dubbi. In particolare, ma non solo, sulla mancanza nella proposta di legge di "una misura oltre la quale non è possibile andare senza invadere in modo inaccettabile il territorio".

La tutela dell’ambiente e la necessità di trovare forme di energia alternativa, ma soprattutto “pulita”, devono convivere in maniera tale da non creare preferenze e prevaricazioni tra i rispettivi interessi, ma considerando sempre il bene della collettività.

Voglio dare il mio contributo di idee e proporre una riflessione pacata, ma profonda e responsabile, in merito alle polemiche suscitate dalla proposta di legge regionale n. 165 concernente: “Nuova disciplina degli insediamenti degli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili nel territorio della Regione Molise”, che di fatto andrà a sostituire una precedente legge regionale, la n. 15/2008, concernente “Disciplina degli insediamenti degli impianti eolici e fotovoltaici sul territorio della Regione Molise”; argomento, questo, all’ordine del giorno del Consiglio regionale.

Ora, è certamente vero che, di fronte all’iniziativa del Governo centrale di impugnare il precedente provvedimento, l’Ente Regione aveva il dovere di preparare un nuovo testo, anche se, lo dico serenamente, sembra che quest’iniziativa sia troppo repentina. Quello che manca, a mio modo di vedere, in questo testo, è la definizione di un sistema che ponga una misura oltre la quale non è possibile andare senza invadere in modo inaccettabile il territorio; dico che, in generale, i limiti numerici sono normalmente contemplati in ogni provvedimento che voglia impedire la totale deregolamentazione di un settore (produttivo, commerciale o altro).

Anche una nuova forma di retroattività, che di fatto porta ad applicare le nuove norme, decisamente più “morbide”, pure ai provvedimenti amministrativi in corso, liberi, quindi, dai limiti che pure i richiedenti avevano dovuto rispettare all’atto di presentazione della domanda, pone alcuni dubbi di opportunità politica.

Non vi è più traccia di potenza massima erogabile, se non per il singolo palo eolico nella fase di autorizzazione da parte dei Comuni; è vero che questo era uno dei punti contestati l’11 luglio scorso dal Consiglio dei Ministri, ma è anche vero che il ricorso conseguente non ha ancora trovato accoglimento, né è certo che la Consulta giudichi irregolare il provvedimento regionale precedente in materia.

Questa corsa alla sostituzione della precedente legge regionale, quindi, al momento non trova giustificazioni certe.

Leggo ancora nel testo che le “Zone di Protezione Speciale” (ZPS) ed i “Siti di Interesse Comunitario” (SIC) sono da considerare idonei all’installazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, a seguito di esito favorevole della valutazione di incidenza naturalistica e di quella di impatto ambientale. Mi sembra, questo, un passaggio sul quale sollevare dubbi e riserve, nonché preoccupazione, come pure qualche associazione di categoria ha già fatto. Non ultimo, registro il clima di sospetto che si è ingenerato sulle ditte che promuovono le installazioni di pali eolici, forti della vulnerabilità dei Comuni in evidente crisi di sopravvivenza; fatti che non credo contribuiscano a rasserenare gli animi.

Auspico pertanto, se non un ripensamento, almeno una pausa di riflessione profonda prima della votazione del provvedimento, casomai facendo ricorso ad audizioni mirate con le associazioni ambientaliste e quelle di categoria maggiormente interessate al provvedimento, ad esempio quelle degli agricoltori.
RICCARDO TAMBURRO
consigliere regionale
www.altromolise.it 20 luglio 2009







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