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Il terribile inganno dell’azzardo: “Quando il gioco diventa un incubo” |
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La testimonianza e le esperienze di Padre Lino Iacobucci fondatore della Comunità Terapeutica Molise. “Chiedo alle istituzioni di fare la propria parte facendo applicare le leggi vigenti, così come facciamo noi recuperando e curando chi cade nel tranello del gioco d’azzardo e di ogni forma di dipendenza”
La ludopatia è una spirale emotiva che inghiotte la mente e il cuore di chi ne è vittima. Inizia come un gioco innocente, un modo per trascorrere del tempo o cercare un piccolo brivido. Tuttavia, per alcuni, questo innocuo passatempo si trasforma in una morsa implacabile.
Le emozioni giocate in questa tragica commedia umana sono intense. Inizia con l’entusiasmo e l’anticipazione mentre le carte sono distribuite o le ruote della roulette girano. È l’emozione di vincere, il ruggito dell’applauso, la sensazione di essere in cima al mondo.
Ma poi, come un cattivo sogno, la realtà si fa strada. Le perdite iniziano a sottrarre alla gioia e a introdurre ansia e disperazione. Il gioco d’azzardo diventa una fuga dalla realtà, una droga che promette di anestetizzare il dolore delle perdite precedenti. E il ciclo continua.
Profondo conoscitore di questo ‘fenomeno’ sociale e dei pericoli che da esso derivano è certamente Padre Lino Iacobucci, notissimo per il suo impegno nella lotta contro ogni forma di dipendenza fisica e psicologica e fondatore di diverse Comunità terapeutiche che tante vite hanno salvato dal baratro di tossicodipendenza, alcolismo e, appunto, dalla ludopatia. Con una nota stampa che prende spunto da alcuni servizi giornalistici in merito, Padre Lino torna ad affrontare questo complesso aargomento e scrive testualmente:
“Apprendo da organi di stampa del grido allarmato e preoccupato per il diffondersi del fenomeno della ludopatia, servizi dove si evidenia la scarsa attenzione della Società e delle Autorità nell’intraprendere misure di prevenzione, di recupero e contrasto nei confronti di una problematica sempre più pervasiva nelle nostre piccole realtà.
In uno di questi servizi giornalistici si faceva cenno alla volontà della Regione di mettere in cantiere ogni possibile iniziativa atta a contrastare il diffondersi della problematica, in continuità con quello che è stato fatto precedentemente.
Mentre mi associo al grido di allarme sono qui ad informare che nell’ambito delle attività di contrasto e recupero, la Comunità Terapeutica Molise, attingendo a fondi propri, negli anni passati (2016-2018) ha messo in piedi iniziative atte a contrastare il fenomeno.
All’epoca furono messi a disposizione i locali presso la parrocchia Sant’Antonio di Padova per un gruppo di mutuo aiuto gestito da ex ludopatici. Si riunivano una volta a settimana e fu discretamente frequentato. Il gruppo è ancora operante.
Nello stesso periodo la Comunità Terapeutica Molise creò un sito internet tutt’ora attivo, (www.failtuogioco.it) con un questionario che, nella riservatezza più assoluta rispondendo a domande specifiche, si evinceva se il soggetto fosse o meno a rischio di esservi vicino o caduto nelle maglie della problematica. Lo stesso sito dà la possibilità di prendere contatti, sempre in forma del tutto anonima, con specialisti competenti, messi a disposizione dalla Comunità il sito fu presentato in un convegno in collaborazione con l’Università degli Studi dei Molise e la Regione Molise.
Altra iniziativa risalente al 2016 fu l’affissione su tutti gli autobus di Città di manifesti per allertare dei rischi ormai, non trascurabili, di cadere in questa dipendenza. Il messaggio era “La vita è un gioco; non giocartela”. Il manifesto ritraeva un padre che giocava con il figlio e dall’altra parte un giovane incollato ad una slot machine.
Tanto premesso, plaudiamo a quanto si voglia mettere in campo da parte della Regione, non trascurando che la dipendenza da sostanze ed altre dipendenze (alcol, ludopatia) che nonostante se ne parli da sempre è in continua evoluzione e crescita. Si applichi la legge che stabilisce il divieto di non impiantare sale gioco alla distanza di 500 metri dai luoghi di aggregazione giovanile (scuole etc…). Per questo, coinvolgere più che mai le agenzie educative e formative (Famiglia, Scuola, Chiesa, Volontariato e Privati nel sociale) a che si possa finalmente incidere fortemente sul territorio in modo decisivo e duraturo.”
.Da "Il Quotidiano del Molise" del 12 settembre 2023
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Postato il Giovedì, 14 settembre 2023 @ 11:22:38 di enzo_mascia |
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