TORO Web - 19 febbraio 2012, è tornata La Maschera del Diavolo con grande successo
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19 febbraio 2012, è tornata La Maschera del Diavolo con grande successo
Partecipazione, entusiasmo, doti canore e una notevole capacità espressiva di tutti gli interpreti, da Toni Ferrone (Diavolo impareggiabile), a tutti i personaggi toresi, ballerini, musicanti, e figuranti vari, che hanno animato questa edizione della Maschera del Diavolo, organizzata dalla ProLoco di Toro su testi e musica di Giovanni Mascia. Una edizione riuscitissima, senz'altro tra le migliori che si ricordano, a parere unanime di tutti quelli che hanno avuto il piacere di assistervi.
Toro, 19 febbraio 2012. In paese si festeggia il carnevale. La popolazione si è riversata in Piazza del Piano dove si canta e si balla in allegria
All'improvviso delle urla inquietanti. Si vede arrivare dalla via del Convento un carro rosso...
Sopra il carro ha preso posto una squadra di diavoli, capitanati da Lucibello in persona.
Il demonio (Toni Ferrone) si presenta come "quel tale, di cui dicono male", è arrivato a Toro, richiamata dalla cattiva fama del paese, per portarsi dietro i toresi che mal si comportano e male si sono comportati.
La popolazione, per nulla intimorita, lo invita a scendere in Piazza del Piano, dove mille sfaticati sono pronti per partire.
Il diavolo si appresta ad accomodarsi sul trono demoniaco, rivestito ovviamente di rosso, ad ascoltare le prodezze dei toresi, che uno dopo l'altro sfilano, confessando, anzi vantando, le loro malefatte, che li rendono degni dell'inferno
Il barbiere chiacchierone (Eugenio Panichella) ha detto il male allegramrente, ma anche all'erta all'erta è pronto a fargli il cuzzetto (al diavolo).
Il pittore (Giannantonio Evangelista) ha imbrattato le case, ma con due carboni è capace di pittargli anche l'inferno.
La maestra (Rita Colledanchise) per colpa dei ciabbotti ha imparato a bestemmiare ed ora è pronta a seguirlo all'inferno pur di liberarsi di loro, che gliele hanno proprio rotte.
Lo scarparo (Michele Colledanchise) ha messo mezze suole di cartone e perciò è pronto a mettere coppatacchi anche agli abitanti dell'inferno.
Il macellaio (Angelo Evangelista) che ha rubato sul peso senza rispettare nessuno, invita il demonio a dargli libertà di manovra e farà a spacco e speso chiunque.
Il barista (Salvatore De Socio) ha fatto soldi a palate vendendo l'acqua fresca a caro prezzo, ora è attirato dall'idea di vendere bibite fresche nel caldo dell'inferno.
Le comari (Lucia Casilli, Sara Di Gironimo, Gabriella Sciandra e, simpaticamente travestito, Ciro Caputo) hanno usato le forbicette e sono pronte ad andare a "tagliare" anche all'inferno.
Il medico (Francesco Bruno) ha ammazzato senza mai finire in galera, pertanto si accinge a proseguire la sua opera anche tra le fiamme.
Il fabbro (Ianino Oriente) avendo fatto bidenti e zappe di stagnola, anziché di buon acciaio, si dice capace anche di abboffare il mantice al demonio.
II Padre Guardiano (Ludovico Cutrone) dopo aver fatto affari spacciando rosari e messe, vuole far baciare il "cordone" anche al diavolo e ai suoi accoliti.
La bizzoca (Carmela Timperio) finché è stata giovane ha tenuto sempre la "crona" in mano, ora, da vecchia, può sposarsi a Lucibello.
I
Il cacciatore (Michele Parziale) per andare appresso a pesci e uccelli ha fatto la fine di
Ciccio Pesce, curnuto e poverello.
La farmacista (Silvia Giarrusso) avendo ammassato denari sulle malattie altrui, è invogliata dalla possibilità di ammassarne ancora, con la vendita di pomate e unguenti per le scottature dei dannati tra le fiamme.
I giocatori (Antonello Colledanchise, Antonio Barone e Gianni Farinacci), pur avendo dilapidato i rispettivi patrimoni familiari, non si arrendono e invitano il Demonio a una partita a scopa.
L'applicato comunale (Michele Quercio), emblema dello scansafatiche, si propone come impiegato dell'anagrafe infernale.
Il sindaco (Flavio Parziale), dopo aver promesso posti e pensioni a tuti, è costretto a implorare il demonio di portarselo via, per sfuggire ai concittadini infuriati.
Il contadino (Pio Mascia), rivendica il merito di aver sfamato tutti, pur restando il cafone agli occhi del mondo. Non ha paure del Diavolo e prova a troncargli la testa con il potaturo. IL contadino è l'unico che non viene ritenuto degno dell'inferno.
Dopo la sfilata dei peccatori toresi, arriva il verdetto ufficiale. Sono tutti degni della pessima fama che accomapgna i toresi. Il demonio se li vorrebbe portare tutti all'inferno, ma....
Ma sul Barbacane si intravvede un cavaliere vestito di rosso e di nero...
Il diavolo deve desistere dal progetto, perché I toresi sono "agguardati", sono protetti da San Mercurio, che è comparso miracolosamente sul Barbacane, mentre le campane hanno cominciato improvvisamente a suonare.
Il demonio è sconfitto. I toresi ringalluzziti lo prendono in giro: - Con quella poca brace che hai, non ci bruci nemmeno il naso!
I mantici degli organetti ricominciano a gonfiarsi, le canne dei bufù ad andare su e giù, le campane a suonare a festa...
Scampato il pericolo, la festa può riprendere più allegra e animata di prima, con una quadriglia scatenata.
Buon Carnevale a tutti. E a meglio a meglio all'anno che viene!
Clicca e guarda il filmato della Maschera 2012 Video Giovanni Mascia
Nota:Foto Antonella Sciandra
Foto Sandro Nazzario
Video GIovanni Mascia
Postato il Lunedì, 20 febbraio 2012 @ 10:07:02 di giovanni_mascia